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Data: 28/03/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Moretti: tre miliardi per i treni locali. Stanziati con l’autofinanziamento, il piano va avanti ma ne servono altrettanti per rinnovare la flotta

ROMA Sulla carta ci sono tre miliardi tondi tondi per i treni regionali. Più banalmente, per i pendolari che di problemi ne hanno pure a miliardi. Da anni. Ma, attenzione, si tratta di soldi che le Fs hanno approntato in proprio, cioè attraverso l’autofinanziamento, e non bastano certo a dare al Paese un sistema di trasporto efficiente. Lo Stato dovrebbe sborsarne altrettanti. Insomma, di miliardi ne servirebbero sei. Rientrano tutti nella previsione contabile che l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, illustra nel corso della presentazione del piano per il trasporto pubblico regionale. Il top manager scende nei dettagli, anche con vena polemica. Per esempio, nei confronti di Diego Della Valle, azionista del concorrente Ntv: «E’ con questi tre miliardi che intendiamo rispondere alle critiche».
L’incipit del top manager è anche una denuncia: «C’è un problema di quattrini disponibili che non va esorcizzato. Non si può dire che si può fare ciò che la gente desidera in mancanza di risorse adeguate. Quando arrivai nel 2006 spiegai chiaramente che servivano 6 miliardi per rinnovare la flotta dei treni pendolari. Siamo riusciti a trovarne 3 in autofinanziamento per l’acquisto di 200 convogli. Possibile che non si riesca a tirar fuori altri 500-600 milioni all’anno in cinque anni per completare l’operazione?». Interrogativo che rimane sospeso ed è inquietante in base ai precedenti e ai raffronti con altri Paesi. Trenitalia - sottolinea Moretti - nel 2012 ha percepito 13 centesimi per passeggero/Km, di cui 8,9 dallo Stato e 4,1 dai cittadini. Nello stesso anno Deutsche Bahn ne ha presi 18,5, di cui 9,8 dallo Stato e 8,7 dai cittadini. Sncf in Francia 24,5 centesimi, di cui 16,2 allo Stato e 8,3 dai cittadini. «Oltre tutto - rileva l’amministratore delegato di Fs - cresce la marginalità della ferrovia nei bilanci statali: la spesa è diminuita del 12% tra il 2000 e il 2011».
L’INTEGRAZIONE
Il piano di potenziamento del trasporto pubblico locale andrà avanti comunque. Intanto con le risorse di casa. Saranno messi sui binari 200 nuovi treni (90 Vivalto, 70 elettrici, 40 diesel) e saranno completamente rinnovati altri 235 convogli per un totale di 435 nuovi treni pendolari. Verrà inoltre studiata una migliore integrazione tra il trasporto ferroviario e quello su strada, troppo spesso in concorrenza e in sovrapposizione tra loro con «evidenti diseconomie e livelli di servizio inaccettabili per i passeggeri». Fs investiranno poi 80 milioni in 496 nuovi bus entro il 2017 (di cui in terzo saranno consegnati entro l’anno in corso).
Uno sforzo finanziario notevole, ma che rischia di risultare inadeguato anche perché sui conti dell’azienda ferroviaria grava come un macigno il debito delle Regioni, più che raddoppiato negli ultimi tre anni.
I CREDITI
«Trenitalia - secondo il suo ad, Vincenzo Soprano - vanta crediti per 1,350 miliardi di cui oltre la metà, 688 milioni, scaduti». «E senza certezza nei pagamenti - avverte Moretti - non possiamo continuare a svolgere servizi...ci sono clienti che pensano di pagarci in due anni, due anni e mezzo. Questi clienti potremmo anche lasciarli ad altri». Il ministro, Maurizio Lupi, se la cava con una battuta: «Ci faremo un po’ di giri con l’amico Moretti per vedere il disagio che esiste. Non per prenderci i pomodori in faccia, ma per capire il disagio». Si può scommettere che, per il responsabile dei Trasporti, capire non sarà così difficile. Il problema delle Fs oggi è quello di poter contare su soldi sicuri per far viaggiare i treni. Perché cosi scontato non è. Preoccupa, invece, meno la decisione della Ue di aprire un’indagine su presunti aiuti di Stato a favore di Trenitalia e altre società del gruppo: «Siamo pronti a collaborare e fornire tutti i chiarimenti necessari. Le compensazioni ricevute dallo Stato per i contratti di servizio sono nettamente inferiori ai costi che abbiamo sostenuti».
Luciano Costantini
© RIPRODUZIONE RISERVATA16
In miliardi di euro,
il valore del programma di investimenti delle Ferrovie con impatti diretti sullo sviluppo del trasporto locale nelle aree metropolitane
e sulla rete regionale200
Il numero dei nuovi treni che saranno messi sui binari secondo il piano di potenziamento del trasporto pubblico locale. Altri 235 convogli verranno completamente rinnovati

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