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Pescara, 25/11/2024
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28/03/2014
Il Centro
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Verso le regionali in Abruzzo - D’Alfonso, in lista 58 nomi di area centrodestra. Da Daniela Stati a Donato Di Fonzo, il candidato-presidente del centrosinistra pesca alleati nello schieramento avverso: «Mi piacciono gli equilibri avanzati» |
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PESCARA Su 240 candidati sono almeno 58 quelli che vengono dall’area di centrodestra, o di «provenienza plurale», come dice il candidato governatore del centrosinistra Luciano D’Alfonso. È il risultato di una campagna di reclutamento che il candidato presidente sta portando avanti instancabilmente ai quattro angoli della regione. Una mossa naturale per un uomo politico trasversale per storia e per attitudine. «Ho sempre governato con equilibri avanzati», dice D’Alfonso, «da sindaco “avvicinai” dieci consiglieri comunali d’opposizione sul piano della responsabilità. E oggi vedo che molto mondo di provenienza cattolica e democratica mi guarda con facilità». Per esempio esponenti Udc come Pietro Gabriele consigliere comunale a Montesilvano, Licio Di Biase, Vincenzo Dogali, consiglieri comunali a Pescara; uomini di area come Pino Bongarzoni, direttore della Chirurgia clinica alla Spatocco, o Gianni Massimini, medico Asl a Lanciano. «Credo che al restringersi delle risorse, l’aumento della pluralità costituisca un dato oggettivo di arricchimento», spiega D’Alfonso, «il mio obiettivo è di portare l’intera comunità abruzzese dentro l’ente regione». Intenzioni che conoscevano bene i suoi avversari, quando al momento di varare la nuova legge elettorale inserirono nell’articolato la proibizione del voto disgiunto tra candidato presidente e candidati consiglieri dello schieramento avverso. Senza quella norma, si pensava, D’Alfonso avrebbe avuto mano libera nelle sue scorrerie elettorali. L’ex sindaco di Pescara ha però aggirato il divieto pescando direttamente candidati consiglieri nel campo del centrodestra. Operazione, assicura, ben digerita dal Partito democratico abruzzese («si chiama “diritto di safari”, lo hanno fatto anche il governatore del Lazio Zingaretti che quello del Molise Di Laura Frattura»). Su due nomi però il dibattito si è certamente acceso. Quello dell’ex assessore regionale del governo Chiodi Daniela Stati, e quello dell’assessore in carica Angelo Di Paolo. L’accordo sulla candidatura della Stati è già a un buon punto («è in uno stato di interlocuzione molto attiva»). Più incerta la posizione dell’assessore Di Paolo, anche se la trattativa sembra molto avanti, e in questi giorni l’assessore ha evitato di smentire le voci di un suo passaggio di campo. Nomi certi sono quelli dell’ex assessore regionale della giunta Pace e oggi presidente del consiglio comunale di Lanciano Donato Di Fonzo,eletto nel 2000 in Consiglio regionale in Forza Italia con 3.226 voti, poi bocciato nella tornata elettorale del 2005 nonostante i suoi 3.796 voti. Farà parte della squadra di D’Alfonso anche Gianni Teodoro, consigliere provinciale eletto nel Pdl (con 3.124 voti, poi passato con il Fli) la cui lista appoggerà anche il candidato del centrosinistra a sindaco di Pescara Marco Alessandrini. Nome certo è quello dell’assessore provinciale di Chieti Alessio Monaco. Si è avvicinato a D’Alfonso anche l’altro assessore provinciale Remo Di Martino, e si stanno riposizionando molti sindaci e amministratori locali. In lista con D’Alfonso (ma non si definisce uomo di centrodestra), è Bruno Di Paolo, ex assessore della giunta comunale di Chieti, leader della lista civica Giustizia sociale, eletto nel 2000 in Consiglio regionale con una rinata o poi sparita Democrazia cristiana.
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