BUSSI 28 marzo 2014: parte l'operazione verità, operazione varata ieri dal governatore Gianni Chiodi e dal sindaco di Bussi Salvatore Lagatta, con il supporto del commissario Adriano Goio. Obiettivo: far sapere come stanno le cose. «In Terra d'Abruzzo, e non dei fuochi»: la premessa la dice lunga sui toni della conferenza stampa trasformata in affollata assemblea cittadina. Lagatta difende i bussesi di oggi e ieri: «Non ci stiamo a passare per omertosi. Noi abbiamo sacrificato la vita per la fabbrica». E attacca: «E' un caso che si parli oggi di dati del 2007? Forse perchè, con Solvay, Goio e il Ministero, stiamo per definire bonifica e reindustrializzazione del polo chimico?». Chiodi beve. Acqua di Bussi. «Buona come quella che bevono oggi i pescaresi. Non sapevamo della relazione dell'Istituto superiore di Sanità, mai avute anticipazioni. Conosciamo, però, gli interessi che si muovono su Bussi e quelli dei cittadini. Si è perso molto tempo, è inaccettabile». Non fa nomi, ma non è un segreto che Bussi ha aspettato per anni l'arrivo di Toto. «Lo Stato non può più tardare. Subito bonifica e reindustrializzazione». Poi Chiodi chiama Paolo, che gli aveva dato un depliant delle iniziative turistiche sul Tirino che la sua cooperativa, che si è inventata un'alternativa al lavoro in fabbrica, porta avanti: piovono le disdette delle prenotazioni. E le scuole, per le escursioni, vogliono una dichiarazione che non ci sono rischi di inquinamento. Anche se il Tirino è a monte delle discariche. E alle Officine ci arriva intubato in condotte. Un altro fiume. Da più di cento anni.