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Pescara, 25/11/2024
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Data: 29/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le regionali in Abruzzo - Piccone al Pd: patto contro i voltagabbana. L’esponente Ncd attacca la campagna acquisti di D’Alfonso e sulla Regione dice: forti spinte per rompere con Forza Italia

PESCARA Rivolge un plauso alla Pezzopane e lancia un patto etico al Partito democratico: no ai transfughi di centrodestra e centrosinistra. Poi avverte Forza Italia: a Pescara puntiamo su Testa sindaco e riceviamo forti spinte per una rottura dell’alleanza per le elezioni regionali. L’onorevole Filippo Piccone, ex coordinatore del Pdl, oggi uomo chiave del Nuovo Centrodestra, non ama l’ars diplomatica e non le manda certo a dire. Onorevole, partiamo dai transfughi. «Bisognerebbe fare un patto per evitare che i soliti trasformisti si posizionino dove tira meglio il vento. Che abbiano almeno il rispetto minimo dovuto agli elettori e dicano una volta per tutte se stanno con lo schieramento dal quale provengono oppure con quello dove arrivano». Non è che lei sia molto coerente, se è vero che a Roma il suo partito è parte integrante del governo Renzi. «La situazione mia a Roma è diversa. Era necessario convergere su un governo di larghe intese, anche se io e i miei colleghi dell’Ncd rimaniamo nel centrodestra. Diverso è invece se uno si muove da un lato all'altro della barricata. Io, di certo, non sono passato con il centrosinistra». Anche nel Pd, la senatrice Stefania Pezzopane, ha lanciato strali polemici verso il candidato presidente Luciano D’Alfonso per aver imbarcato personaggi dello schieramento avverso. «Stranamente mi trovo molto d'accordo con la Pezzopane e sarebbe opportuno una sorta di codice di regolamentazione etica, un patto che elimini gli opportunismi. Guardate che c’è qualcuno addirittura al terzo passaggio da un lato all'altro. Si può accettare forse che uno si schieri con chi pensa che vinca? Così aumenterà il dispregio verso la politica e i politici». Secondo un nostro servizio sono 58 i politici della sua area che confluiranno nelle liste di D'Alfonso. «Rispetto a questo fenomeno la reazione è che sono molto preoccupato, perché questo non farà altro che aumentare le distanze tra l'elettorato e la politica. Un elettorato conscio che decine di persone passano da destra a sinistra senza pudore. È un fenomeno che fa perdere tutti. Nessuno si stupisca poi del calo dei votanti. Inoltre, a Grillo stiamo costruendo un'autostrada dalle dimensioni stratosferiche». Sulla candidatura a sindaco di Pescara siete all’impasse. «In questo momento stiamo presentando la nostra candidatura a sindaco di Pescara di Guerino Testa e non ci fermiamo. Non ci piace l'atteggiamento degli alleati, perché non c'è un dialogo ma una posizione precostituita romano-abruzzese che fa il gioco dell’ala dura di Forza Italia. Non è un buon segno per il futuro e mette in serio pericolo la compattezza in vista delle elezioni». Sia più chiaro. «Vedo due problemi: andando divisi nella città più importante d’Abruzzo tra quelle in cui si vota si mette in pericolo la tenuta anche in Regione. Le spinte verso una possibile rottura con Forza Italia si fanno sempre più pesanti e forti. Non sarò io a deciderlo, sarà il gruppo dirigente nel suo insieme e i segnali sono espliciti». Perché ha scelto l'Ncd invece di Forza Italia? «Pur essendo affezionato a Berlusconi ho scelto di costruire un futuro piuttosto che assistere a un declino». Che consistenza pensa che abbia l'Ncd in Abruzzo? «Abbiamo centinaia di amministratori, stiamo preparando le liste per le Regionali e per le Europee. Cerchiamo di mettere in campo una progettualità che finora è mancata. Vogliamo far prevalere iniziative liberali che negli ultimi 20 anni sono state sempre annunciate ma mai realizzate. Ci sentiamo forti e ci sono le condizioni per fare bene». E In caso di rottura con Chiodi? «Andremmo avanti con un nostro candidato, ma siamo alle supposizioni. Stiamo cercando di usare equilibrio, ma dall'altra parte abbiamo di fronte un muro di gomma. Se non ci saranno cambiamenti di rotta la vedo nera». Perché mai Chiodi dovrebbe accettare i vostri candidati? «Il criterio da noi seguito su Montesilvano e Pescara è stato quello meritocratico, non ne facciamo una questione di bandiera. Cerchiamo di incarnare le speranze per la comunità. Perché bisogna utilizzare metodi diversi? Che Testa sia il candidato più forte e benvoluto a Pescara è sotto gli occhi di tutti. Il rifiuto di adottare questo metodo da parte loro è un errore. Proveremo fino all’ultimo a ricercare l’intesa».

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