Convention all'americana al cinema Circus per il lancio della candidatura a sindaco di Guerino Testa: ottocento posti a sedere subito esauriti, gente accalcata alle pareti, musica di sottofondo, slide giganti che scorrono dietro il palco con il logo del Nuovo centrodestra. Mancano solo le majorette, ma il messaggio è chiaro: chi ci ama ci segua. «Mi candido per essere tra due mesi il sindaco di questa città» dirà Testa. Domani l’ultimo tavolo di coalizione per cercare di ricomporre lo strappo con gli alleati di Forza Italia e Pescara futura. Tutto, però, sembra ormai deciso. Lo dice anche il neo coordinatore del Ncd, Gaetano Quagliariello appena varcato l'ingresso del teatro: «Noi andiamo avanti, il tempo delle trattative è finito». Ancora più chiaro è il ministro alle Infrastrutture Maurizio Lupi: «Continuiamo a sperare nel contributo di tutti, nel buon senso, che è un’idea della politica. E in questo caso la domanda che facciamo ai nostri alleati è: perché non correre con il candidato vincente, quello che vogliono i cittadini? Perché si è rifiutato il percorso delle primarie? Perché sventolare sempre una bandiera?». Da Lupi arriva anche un duro monito al principale sponsor del sindaco uscente: «Forza Italia deve stare attenta a non porre troppi veti per non diventare l'ultimo partito di Pescara. A forza di porre veti si corre il rischio di restare soli». Testa cerca di non dare troppo gas alle polemiche: «Sino alla fine cercheremo un’alleanza che unisca tutti». Ma la senatrice Federica Chiavaroli, coordinatrice del partito e madrina della serata, riapre i fuochi: «Questa è una città incerottata, piena di ferite», che messa così non è proprio un assist per Luigi Albore Mascia: «Il nostro sondaggio - aggiunge - siete voi, tutta questa gente che oggi è qui per sostenerci». Gli assist per Testa arrivano invece dai parlamentari Filippo Piccone e Paolo Tancredi, dai consiglieri regionali Nicoletta Verì e Lanfranco Venturoni. In prima fila siedono anche il governatore Gianni Chiodi e Pagano, il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio e il sindaco Umberto Di Primio. Amarcord di Quagliariello: «Questo per me è il teatro delle sfide impossibili. Se ricordate ci salii un anno fa quando la nostra coalizione era data per spacciata». Tra le assenze che pesano quella di Carlo Masci. Negli ultimi giorni anche il leader di Pescara futura non ha fatto altro che predicare l'unità della coalizione. Ma non attorno al nome di Testa.
Mascia saluta e se ne va «Passo indietro? Non io»
«Fare un passo indietro io? Non ci penso proprio, sono di Forza Italia, prima forza del centrodestra, sono il sindaco uscente e non ho problemi né di salute né giudiziari per decidere di non ricandidarmi». Così Luigi Albore Mascia ha risposto ai giornalisti che ieri sera l’hanno intercettato davanti al Circus. «C’è un ministro della repubblica e sono venuto a salutarlo» ha aggiunto Mascia, il quale oltre che Lupi ha comunque salutato e abbracciato il rivale Guerino Testa. «C’è una forza politica nuova, mai testata elettoralmente ed è qui oggi per misurarsi. Se cinque anni fa il centrodestra ha visto trionfare il sottoscritto al Comune e Testa in Provincia, oggi lo schema è cambiato, ma è sempre bene mantenere buoni rapporti. Anche perché - ha considerato il sindaco - c’è il turno di ballottaggio che ci può ritrovare uniti». Parole che sembrano escludere una ricucitura per la candidatura unica nel centrodestra, anche se a quanto pare la coalizione s’è data tempo fino a domenica per riflettere e decidere. Forse impressionato dal tutto esaurito, Mascia un passo indietro l’ha fatto lasciando il Circus senza seguire la kermesse, al contrario del presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, seduto in prima fila al fianco di Gianni Chiodi. In sala s’è affacciato anche Guido Dezio, fedelissimo di Luciano D’Alfonso: «Sono qui a titolo personale» ha chiarito subito. Certo, come sennò?