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Data: 30/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il ministro Lupi promette: «Finiremo la Fondovalle». Il responsabile dei trasporti in visita alla Sangritana del presidente Di Nardo. «È un’azienda che non solo dà un servizio efficiente ma chiude in utile: chi altri?»

LANCIANO «In Regione c’è un’azienda di trasporto pubblico locale su ferro che non solo dà un servizio efficiente, ma che ha anche un bilancio in utile. Dovrebbero prenderla a modello le oltre 250 aziende che sono sull’orlo del fallimento e il 50% delle aziende di tpò che continuano a perdere soldi». A promuovere la Sangritana a impresa modello del settore è il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, in visita all’azienda di trasporto regionale. Azienda e bilancio. Arriva a bordo dell’Aquilotto nella vecchia stazione di Lanciano. Ad aspettarlo ci sono i sindaci dei centri della vallata attraversati dalla ferrovia. Scherza sulla Virtus Lanciano con il primo cittadino Mario Pupillo, «Ma non è che andiamo in serie A? Non abbiamo i soldi», e saluta calorosamente Fausto Stante, sindaco di Fossacesia, città della quale Lupi è cittadino onorario. Il presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo, annuncia la chiusura in pareggio del bilancio d’azienda (che il socio di maggioranza, la Regione, dovrà approvare l’11 aprile) e illustra le principali attività e i progetti in cantiere. Tra questi c’è la riattivazione della tratta Fossacesia-Archi-Castel di Sangro, nell’obiettivo più ambizioso di ricollegare l’Adriatico al Tirreno. «Un’azienda di trasporto locale con il bilancio in pareggio e con i servizi efficienti è la testimonianza che anche nel pubblico si possono usare al meglio le risorse», sottolinea Lupi, «per l’Abruzzo è un segnale di cui andare orgogliosi». «Basta con i carrozzoni degli enti partecipati», gli fa eco il presidente della Regione, Gianni Chiodi, «abbiamo bisogno di aziende che gestiscano i conti in equilibrio e continuino ad investire, la Sangritana è un esempio». Treni e velocità. «L’obiettivo», continua il ministro, «è chi prende un treno regionale oggi abbia la stessa qualità di trattamento di un viaggiatore dell’alta velocità. Il collegamento della dorsale Tirreno-Adriatica è un’altra sfida. Dobbiamo realizzare la Napoli-Bari, ma da Lecce a Rimini bisogna investire in accelerazione per portare la stessa velocità che abbiamo dall’altro lato». In questo contesto rientra anche il progetto di Sangritana di arrivare con i propri treni a Bologna o di servire le coincidenze dell’alta velocità su Ancona. «Sono attività che hanno una sostenibilità economica e finanziaria», spiega il presidente Di Nardo, «è un ulteriore servizio che vogliamo offrire». Fondovalle Sangro. Anche il mondo dell’impresa chiede una mobilità efficiente e al passo con i tempi. «Ci aspettiamo un piano nazionale dei trasporti che riveda una logistica troppo fondata sulla gomma», si rivolge al ministro il presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera, «e che punti di più sulla portualità». «Le imprese ci chiedono l’efficienza dei collegamenti», riconosce Lupi, sottolineando l’importanza del distretto industriale di Val di Sangro, dove Sangritana movimenta 44.000 carri l’anno e realizza 1.680 treni merci in partenza dalla stazione di Fossacesia, «il completamento della Fondovalle Sangro non è interesse solo dell’Abruzzo. Il progetto è stato ridefinito, costerà circa 100 milioni di euro. Il 60 per cento delle risorse esiste, bisogna trovare il restante 40 per cento e intanto partire. Già nei prossimi mesi i segnali arriveranno. Ho parlato con il presidente Ciucci (Anas, ndc): qualche svincolo sarà aperto».

E agli imprenditori portuali di Ortona dice:
«Basta ritardi sul dragaggo dei fondali»

ORTONA. Cambiamento della politica, in primis, e di tutti in generale; battere il fattore tempo nell’ottica del “fare”: prima ce n'era di tempo e ora non ce n’è più, mettersi insieme e fare sistema (istituzioni nazionali e istituzioni locali), ma soprattutto rimuovere tutti quegli impedimenti che tengono “ingabbiate” da anni le risorse già stanziate e che non fanno partire le opere per lo sviluppo del Paese Italia che ha tanto bisogno di essere competitivo con gli altri Paesi. Sono questi, sinteticamente, i punti toccati dal ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Maurizio Lupi che, ieri mattina, ha effettuato una visita istituzionale a Ortona, ospite della Capitaneria di Ortona. Presenti le autorità politiche a tutti i livelli: il senatore Razzi, il sindaco Vincenzo D'Ottavio e, soprattutto gli imprenditori locali che conoscono le problematiche del porto regionale, ma d’interesse internazionale. Gli imprenditori hanno posto la questione del dragaggio dei fondali, fondamentale per incrementare le attività portuali; i traffici, sottolineando il fatto che loro investono da anni milioni di euro sullo scalo ortonese, e ora chiedono maggior impegno alla politica per far crescere una realtà così importante. Si è parlato anche dei costi elevati dell’energia e di cercare di migliorare la logistica e le infrastrutture, del fatto che la politica deve dare delle garanzie “blindate” se dice sì ad alcuni progetti imprenditoriali. «Nel decreto del Fare, abbiamo inserito una norma di legge, per accelerare e facilitare il dragaggio dei porti», spiega il ministro Lupi, «se le risorse ci sono, sono state stanziate, bisogna procedere con l’escavazione. I ministri con competenze diverse devono sedersi intorno a un tavolo, trovare una via comune. Non voglio più scuse, bisogna fare, prendere delle decisioni. Non fare nulla non significa difendere l’ambiente». Sul dragaggio del porto di Ortona, il governatore della Regione, Gianni Chiodi, ricorda che la giunta regionale ha fatto la delibera per l’escavazione, finanziato con fondi Fas di 9.350.000 euro, manca la firma della convenzione Comune-Regione. Ma questo lo si sapeva già. (l.s.)

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