PESCARA «Non sono disposto a fare passi indietro, neanche se mi offrissero altri incarichi di prestigio». Albore Mascia non cambia idea sulla candidatura a sindaco. La convention organizzata dal Nuovo centrodestra, venerdì pomeriggio al Circus con centinaia di persone, per annunciare la scesa in campo di Guerino Testa, sembra non averlo colpito. Anzi, il primo cittadino è più convinto che mai di voler correre per un secondo mandato. «Il candidato della coalizione di centrodestra sono io», avverte, «lo ha detto Berlusconi e lo hanno ribadito i dirigenti di Forza Italia. Io ho un accordo con Roma». Insomma, chi sperava in un suo passo indietro dopo la convention di Ncd, dovrà ricredersi. Addirittura, c’è chi è arrivato ad ipotizzare che il suo partito possa offrirgli un incarico importante, così da convincerlo a rinunciare alla candidatura a sindaco per ricompattare la coalizione su un solo nome, quello di Testa. Ma il primo cittadino non ci pensa affatto a rinunciare alla corsa, punta a fare altri cinque anni alla guida di Pescara. «Sono il sindaco uscente e, secondo quanto stabilito da Forza Italia, tutti gli uscenti devono essere ricandidati», osserva, «inoltre, ho il sostegno di quasi tutta la coalizione, Pescara futura e Fratelli d’Italia sono con me». In proposito, Mascia si meraviglia del fatto che il coordinatore regionale del suo partito Nazario Pagano non abbia ancora convocato una conferenza stampa o un’altra iniziativa per annunciare ufficialmente la sua candidatura. «Credo che si stia perdendo tempo», afferma. E poi non risparmia qualche critica al coordinatore di Forza Italia, che ha deciso di assistere a quasi tutta la convention di Testa, venerdì scorso. «Mi è sembrato inopportuno il comportamento di Pagano», sottolinea, «doveva restare al Circus solo cinque minuti, per un saluto. Invece, è rimasto per un’ora e mezzo. Non è andato via neanche dopo le critiche espresse dal Nuovo centrodestra». A questo punto, le possibilità che la coalizione possa ricompattarsi prima delle elezioni del 25 maggio sembrano ridotte al lumicino. Appare quasi rassegnato Pagano. «È molto probabile che il centrodestra vada con due candidati», spiega, «Forza Italia non ha mai messo in discussione la candidatura del sindaco uscente. Quella di far correre gli uscenti è una regola valida in tutta Italia e la scelta della candidatura di Testa, seppure prestigiosa, deve essere subordinata in ogni caso all’unità della coalizione. Non è in discussione il fatto che un partito, in questo caso il Nuovo centrodestra, voglia avere un proprio candidato sindaco, ma Forza Italia ha un sindaco uscente cui spetta un secondo mandato. Hanno proposto Testa in un momento in cui non è accettabile. Il passo indietro del leader di Pescara futura Carlo Masci dovrebbe essere d’esempio per Ncd. Mascia, quindi, è il candidato a meno che l’interessato non decida lui stesso di rinunciare a correre». «Continuo a pensare», conclude Pagano, «che andare divisi è sbagliato. A questo punto lavorerò per cercare di ricompattare la coalizione almeno ad un eventuale ballottaggio».
Fratelli d’Italia: «Il Nuovo centrodestra si avvia verso un accordo con il Pd»
PESCARA. «Sembrerebbe evidente che il Nuovo centrodestra si sta avviando, anche in Abruzzo, verso un accordo più o meno criptico con le forze del centrosinistra e con il Pd, in particolare, tradendo nella sostanza il mandato che i suoi eletti hanno ricevuto dai cittadini». È pesante come un macigno il comunicato che il coordinamento regionale di Fratelli d’Italia-An ha inviato ieri alla stampa, al termine di una riunione del partito abruzzese. Gli esponenti di Fdi sospettano che, dietro la candidatura a sindaco di Guerino Testa lanciata dal Nuovo centrodestra, vi sia un patto con il centrosinistra per far perdere il sindaco Mascia alle elezioni. Un’ipotesi che Ncd ha già provveduto a smentire nei giorni scorsi. Ma Fratelli d’Italia non risparmia critiche nemmeno al maggiore partito alleato, Forza Italia, per come sta gestendo la partita delle candidature. Nel mirino c’è, molto probabilmente, il coordinatore regionale Nazario Pagano. «Forza Italia», è scritto ancora, «appare talmente confusa nel gestire l’attuale delicato momento pre-elettorale lasciando alla mercè, dell’incertezza e del lento logoramento, propri autorevoli esponenti potenziali candidati (Gianni Chiodi e Luigi Albore Mascia). Il partito di Berlusconi è diventato in Abruzzo il maggiore interprete di quel teatrino della politica per il cui superamento è nato 20 anni fa». Fdi conclude ipotizzando il ricorso alle primarie regionali con la candidatura di un proprio esponente per la presidenza.