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Pescara, 25/11/2024
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Data: 30/03/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Questa di Marinelli è la storia vera. Sedotta e abbandonata dalla politica. Solo 47 persone, molti giornalisti, nell’auditorium «Petruzzi». Alessandra Genco, della segreteria regionale della Cgil, abbandona la sala con largo anticipo: «Scrivete che è una vergogna»

PESCARA È stato un flop il convegno organizzato da Letizia Marinelli, la consigliera di parità della Regione, finita nell’occhio del ciclone per la notte passata in un hotel della capitale, in compagnia del governatore Gianni Chiodi. All’incontro, che si è tenuto ieri pomeriggio a Pescara, nell’auditorium Petruzzi, era stato invitato chiunque: i candidati alla presidenza della Regione, tutti i consiglieri in forza a Palazzo dell’Emiciclo, gli esponenti delle istituzioni locali, le associazioni e i sindacati. Si sono presentate quarantasette persone, compresi i giornalisti e alcune allieve di un corso di perfezionamento universitario tenuto dalla stessa Marinelli. Nessun politico, con la parziale eccezione di Marco Presutti, il portavoce di Luciano D’Alfonso. «Sconto la mancanza di supporto da parte di una struttura organizzativa – è il bilancio dell’ideatrice del convegno – ma indubbiamente sono diventata un personaggio scomodo e qualcuno avrà pensato che una sua partecipazione a questo evento potesse essere interpretata come una presa di posizione in mia difesa, una cosa che di questi tempi in pochi hanno il coraggio di fare». Il candidato del centrosinistra alla Regione, ufficialmente a Lama dei Peligni per la campagna elettorale, è stato l’unico a delegare qualcuno. La candidata del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, non ha neanche risposto all’invito, mentre il governatore uscente ha inviato un messaggio per far sapere alla Marinelli che, in questa fase pre-elettorale, non avrebbe partecipato ad eventi simili. Nella serata dello scorso venerdì, però, Chiodi era presente al Circus, in occasione del lancio della candidatura di Testa a sindaco di Pescara. «Non solo – rimarca la consigliera di parità – All’incontro sul tema della cultura, che si è tenuto giovedì scorso al Matta, ha delegato Nicoletta Verì, mentre da noi non ha inviato nessuno». Assenti anche i consiglieri regionali e gli esponenti delle istituzioni. C’erano, invece, i rappresentanti delle associazioni Udi, Erga Omnes, Donne Vestine e Aisma di Chieti. Secondo Marinelli, «la mancata risposta dei politici è un inequivocabile segnale di disinteresse nei confronti della parità di genere e la cartina di tornasole di un maschilismo strisciante». Un aspetto, quest’ultimo, che a giudizio della consigliera si è manifestato anche nel trattamento subito dopo lo scoppio dello scandalo. «Mentre Chiodi continua tranquillamente a fare la sua campagna elettorale, io vengo isolata e tutti mi evitano – osserva Marinelli – Questo clima è frutto di convinzioni di genere, che si radicano nel tempo e che relegano la donna ad un ruolo subalterno». Il convegno si riduce ad una chiacchierata tra pochi intimi. Presutti fa le veci di D’Alfonso: «Luciano non è potuto intervenire, ma tiene a far sapere di essere molto attento alle politiche di genere, come ha dimostrato anche da sindaco di Pescara. Presteremo ascolto e disponibilità su questi temi». Poi è la volta delle allieve della Marinelli, che confermano la validità del corso e la bravura dell’insegnante. Infine le associazioni, che evidenziano le criticità relative alla condizione della donna. Alessandra Genco, della segreteria regionale della Cgil, abbandona la sala con largo anticipo: «Scrivete che è una vergogna», dice un attimo prima di andarsene.

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