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Pescara, 25/11/2024
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Data: 30/03/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso il voto a Teramo - È scontro frontale. Manola-Pomante: alleanza impossibile. La condanna del marito della candidata pubblicata sul web provoca la rottura tra il Pd e i movimenti civici

TERAMO C’è un importante dato politico dietro la polemica feroce che dall’altroieri sta contrapponendo la candidata a sindaco del Pd e il candidato sindaco dei movimenti civici. Se uno tra Manola Di Pasquale e Gianluca Pomante arriverà al ballottaggio contro il sindaco uscente Maurizio Brucchi, non potrà contare sui voti dell’altro. A meno di un miracolo diplomatico. La pubblicazione sul blog “Il Fatto teramano”, che sostiene apertamente Pomante, della sentenza di condanna inflitta dalla Corte dei conti a Rocco Di Giacomo, tecnico della Provincia e marito della Di Pasquale, condita da pesanti considerazioni sulla candidata, ha ieri suscitato la decisa reazione del Pd. In una nota del partito si legge: «In merito a subdole insinuazioni apparse sul web riferite alla nostra candidata, il Partito Democratico tutto esprime piena e incondizionata fiducia e solidarietà a Manola Di Pasquale, donna coraggiosa e dirigente politico dalla condotta quotidiana specchiata. Denunciamo un inaccettabile clima di gogna mediatica e linciaggio via web ad opera di individui che si rifanno ad aggregazioni elettorali, che hanno la necessità vitale di ricorrere all'insulto per segnalare la loro esistenza. L'auspicio è che chi intende candidarsi a sindaco prenda le distanze da frange diffamatorie e quotidianamente impegnate in un’azione da Savonarola da sottoscala». Manola ha rincarato la dose: «Mi sarei aspettata che il candidato sindaco Pomante, già dipendente della Provincia, si fosse schierato accanto al dipendente pubblico che si è visto condannare per aver svolto le sue funzioni con i pochi mezzi che gli erano stati forniti dall'ente, e non già utilizzare tale privata vicenda per sferrare un meschino e vile attacco alla mia famiglia. Non è questa la politica». Pomante ha replicato scrivendo: «Avrei preferito non intervenire sulla vicenda che riguarda il coniuge di Manola Di Pasquale, visto che ne ho sempre avuto grande stima ed essendo rimasto colpito ed amareggiato dalla notizia pubblicata dal blog “Il Fatto teramano”. Tuttavia, visto che l'interessata, anziché rifugiarsi in un dignitoso silenzio, si è prodotta in un maldestro tentativo di minimizzare la vicenda e strumentalizzarla ai miei danni, mi vedo costretto a replicare duramente. Io non sono il titolare del blog “Il Fatto Teramano”, del quale ho curato solo la registrazione del nome. Neppure sono l'editore, il finanziatore o semplicemente la balia di Christian Francia. Non vengo informato preventivamente di quel che viene pubblicato né ho alcun potere decisionale in ordine alla eventuale rimozione. Nel merito, la collega dovrebbe spiegare alla cittadinanza qual è il suo concetto di democrazia e trasparenza nel momento in cui chiede di censurare un blog che ha semplicemente pubblicato una sentenza, recente e non riesumata per l'occasione, per quanto a lei scomoda in questo momento storico. L'articolo non riguarda un fatto privato o di famiglia ma una sentenza che, per sua natura, è un atto pubblico. Manola Di Pasquale avrebbe dovuto, invece, interrogarsi sull'opportunità di affrontare la competizione elettorale pur essendo a conoscenza del procedimento a carico del coniuge. Nei paesi anglosassoni i ministri si dimettono per molto meno. Chi non se la sente di essere sotto i riflettori o pretende di esserci solo quando gli conviene, si interroghi su se stesso prima di cercare di gettare fango sugli altri». Insomma: nessuna pace, anzi. È scontro frontale

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