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Pescara, 25/11/2024
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Data: 01/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
D’Alfonso va da Prodi: l’incontro, poi la gaffe. L’ex premier: «Niente impegni». Il candidato «L’ho solo ringraziato»

PESCARA Ci contava, sulla giornata di ieri, Luciano D’Alfonso: aveva una carta importante da giocare, e l’aveva tenuta ben coperta. Ma il candidato governatore del centrosinistra è incorso in un infortunio che l’ha obbligato a un urgente rattoppo. E’ accaduto che ieri mattina D’Alfonso è stato ricevuto a Bologna da Romano Prodi: un’ora di colloquio, l’illustrazione all’ex premier del programma di governo per la Regione, la richiesta di suggerimenti sul potenziamento infrastrutturale dell’Abruzzo, sulla ricostruzione dell’Aquila e sulle mosse giuste per attrarre investimenti. Tutto bene, saluti, strette di mano e fotografie. Ma, poco dopo, l’ufficio stampa dalfonsiano diffondeva un comunicato in cui si leggeva: «Prodi si è dichiarato disponibile a favorire la realizzazione di un modello per l’Abruzzo come regione attrattiva d’Europa: ne parlerà in un convegno nelle prossime settimane». Queste righe non sono piaciute a un altro ufficio stampa, quello di Prodi, e dalle agenzie spuntava rapida una secca nota sulla natura «strettamente privata» dell’incontro, che smentiva «accordi o impegni assunti per il futuro da parte del presidente». Insomma, Prodi riceve, ascolta ma non intende essere coinvolto in alcun modo in campagne elettorali. Gelo. D’Alfonso, colto di sorpresa, si affrettava a cassare le righe all’origine dell’irritazione prodiana: «Nel colloquio si è ragionato in prevalenza delle possibilità di attrarre investimenti in Abruzzo. Ho ringraziato il professor Prodi per l'incontro e per il contributo di idee». Low profile, niente più convegni.
L’infortunio bolognese segue una vivace serata di domenica dove, nel vertice tra gli alleati del centrosinistra (c’erano, tra gli altri, Silvio Paolucci, Giovanni Legnini, Franco Caramanico, Alfonso Mascitelli e Daniele Toto), è stato posto uno stop allo scouting di D’Alfonso nel centrodestra. Tradotto: via dalle liste i transfughi del Pdl e dintorni, fatto salvo chi, come Daniela Stati, è già da tempo sulla strada della collaborazione con il centrosinistra. Stop anche a candidature come quella di Giorgio D’Ambrosio, notizia anticipata su queste pagine già da giorni. In più, la coalizione rinforza la sua ala sinistra con l’ingresso del Pdci: il partito di Antonio Saia entra a far parte dello schieramento che sostiene D’Alfonso. Ieri sulla vicenda è intervenuta anche Stefania Pezzopane: «D'Alfonso non aveva detto, prima delle primarie, che avrebbe candidato oltre ottanta persone provenienti dal centrodestra. Se lo avesse fatto, avrei manifestato subito le perplessità. Spero che Luciano riveda alcune decisioni, ma questo non mette assolutamente in discussione il sostegno a lui». Ma, al momento delle dichiarazione della senatrice, lo stop ai transfughi pidiellini era stato già deciso.

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