AVEZZANO Avezzano-Roma in treno in meno di 60 minuti? Secondo l’associazione Credici si può fare. Sfruttando i mezzi a disposizione della Sangritana si potrebbe dire addio a ritardi e viaggi della speranza e arrivare nella capitale in un’ora. L’intuizione l’hanno avuta i responsabili dell’associazione guidata da Pierluigi Palmieri, che tutela i diritti dei cittadini. Analizzando i bilanci della società di trasporti che ha sede a Lanciano si sono resi conto che ci sarebbero le risorse finanziare per attivare una linea diretta per collegare Avezzano con Roma. L’idea, avvalorata poi da studi e tesi, è stata presentata al castello Orsini davanti a una nutrita platea di rappresentanti istituzionali, cittadini e pendolari. «In tempo di crisi si tende a risparmiare ma non a sfruttare quello che si ha», ha spiegato con entusiasmo Palmieri, «noi sappiamo che c’è la Sangritana, una grande potenzialità, poco sfruttata. Da una analisi dei bilancio ci è parso chiaro che sarebbe in grado di triplicare l’offerta perché hanno i mezzi». Attualmente ci sono treni che partono dalla Marsica e arrivano a Roma in un’ora e 40 facendo tre o quattro fermate. Secondo lo studio dell’associazione Credici in ogni fermata si perdono almeno 10 minuti tra rallentamento, sosta e partenza. «In base al nostro studio un treno in partenza da Avezzano, con una sola sosta, potrebbe raggiungere Roma in un’ora», ha continuato Palmieri, «le rotaie sarebbero idonee a ospitare un treno a velocità sostenuta, quindi non ci sarebbe alcun problema tecnico. Quello che noi proponiamo è di tenere i treni che ci sono e integrarli con queste corse sperimentali. Ora avvieremo un confronto su queste tematiche per far sì che questa idea venga concretizzata». Lo spirito pragmatico dell’associazione potrebbe rivelarsi un investimento per il territorio perché eviterebbe lo spopolamento dei paesi marsicani e permetterebbe ai 600mila abruzzesi a Roma di poter valutare un ritorno nella Marsica. Durante l’incontro dedicato al treno veloce Avezzano-Roma, Ido Di Natale, dell’Osservatorio sviluppo economico, ha parlato della possibilità di potenziare la linea affidandola appunto alla Sangritana. Anche Luigi Di Diego, direttore della società di trasporti frentana, ha sottolineato che il progetto potrebbe essere realizzato, mentre per Nicola Di Simone, dell’Osservatore industria civiltà italiana, «è un investimento consistente che però darebbe subito i suoi frutti sia alla società che lo andrebbe a gestire sia ai pendolari che potrebbero raggiungere Roma in un’ora». I pendolari che hanno preso parte all’iniziativa si sono detti entusiasti ma al tempo stesso sono preoccupati: «Non vogliamo illuderci e poi restare con un pugno di mosche in mano, come già accaduto in passato con altri progetti». A conclusione dei lavori Celso Cioni, direttore di Confcommercio L’Aquila, ha salutato la proposta dell'associazione «la chiave di volta per le aree interne d’Abruzzo».
Il direttore Marcanio: noi abbiamo i mezzi
AVEZZANO Il progetto del treno veloce Avezzano-Roma non è utopia. Lo dice Benito Marcanio, direttore della Sangritana. Come giudica la proposta dell’associazione Credici? «Dire che si può realizzare o non si può realizzare è troppo riduttivo, dobbiamo cercare di capire quello che serve per dare risposte al territorio». Cosa servirebbe per attivare la linea veloce Avezzano-Roma? «Servono prima di tutto treni capaci, in grado di accogliere i pendolari che vanno a Roma. La domanda viene registrata da anni nei centri più popolosi come Avezzano, Tagliacozzo e Carsoli. Non possiamo certo parlare di raddoppio dei binari, perché servirebbero centinaia di milioni di euro, però si potrebbe pensare a un potenziamento di 14 chilometri per l’entrata di Roma. Con 15 milioni di euro questo si potrebbe fare». Dal punto di vista istituzionale cosa è necessario? «Servirebbe un tavolo attorno al quale si possano sedere Regione Abruzzo, Trenitalia e Sangritana. Queste tre forze insieme potrebbero fare in modo che l’idea dell'associazione Credici possa concretizzarsi». E la Sangritana come potrebbe gestire questa linea? «Innanzitutto abbiamo 5 treni omologati che potrebbero trasportare 160 persone a mezzo e per le caratteristiche che hanno potrebbero essere impiegati su questa linea di 107 chilometri. Si potrebbe pensare a un servizio mirato per il trasporto dei pendolari con due soste che in poco più di un’ora arrivi a Roma. Ovviamente tutto questo dovrebbe essere pensato tenendo conto delle esigenze degli altri treni. Ben vengano iniziative come queste dell’associazione Credici, cui faccio un plauso. Perché solo attraverso iniziative così si possono sensibilizzare le istituzioni e spingerle a una maggiore efficacia nei servizi».