E’ la pagliuzza nell’occhio che però nel Pd può far male come una trave. Florio Corneli ha confermato le voci che lo vogliono candidato sindaco con una lista civica. E contestualmente ha annunciato la sua uscita dal Pd, nel quale è presidente dell’assemblea cittadina. «Non ne condivido più le scelte e neppure certi metodi» ha detto al Messaggero.
Un colpo di scena tutt’altro che rassicurante per il partito e per Marco Alessandrini, candidato sindaco del centrosinistra. Enzo Del Vecchio, altro consigliere ed esponente Pd, non ha fatto mistero delle preoccupazioni del partito per questa scelta e sta lavorando - non solo lui - affinché l’emergenza rientri.
La notizia circolava nell’aria da qualche tempo, alimentata da diretto interessato, amareggiato da una serie di situazioni che si sono venute a creare all’interno del partito, sia a livello locale che nazionale. Una email malandrina firmata “franchianna2012” e diffusa ieri ha fatto da classica pulce nell’orecchio: «Alessandrini colpito dal fuoco amico del Partito democratico», con riferimento alla candidatura a sindaco di Corneli, nonostante alle primarie si fossero sfidati anche tre candidati del Pd. Nella nota si dipinge un Corneli mosso «da ambizione smodata», dopo aver pubblicamente sostenuto Alessandrini alle primarie. La email svela anche il nome della lista civica di Corneli, “Pescara a colori” composta da «una manciata di uomini con contratti a tempo determinato nell’azienda Autostrade, la stessa dove lavorava Corneli fino a qualche tempo fa, e altrettanti uomini provenienti dall’azienda di Antonella Allegrino», scritto erroneamente Allegrini, in predicato di una «candidatura alla corte del faraone», cioè a dire che la Allegrino correrà a consigliere regionale a sostegno di D’Alfonso. Insomma, se pure l’email di franchianna2012 è una polpetta avvelenata di qualche livoroso, di certo Alessandrini, il Pd e tutto il centrosinistra non potranno far finta di nulla.
Corneli, ex manager che da consigliere ha spesso condotto battaglie distinguendosi dalle scelte del partito, ha detto d’aver deciso di lasciare il Pd e di candidarsi a sindaco perché deluso dal partito, a cominciare dal metodo seguito per le nomine interne: «Abbiamo un segretario regionale non eletto, una segretaria provinciale non eletta e le primarie a sindaco si sono concluse senza ballottaggio: è questo il rispetto dei dirigenti Pd per la base e per gli elettori?». Corneli frena invece sull’intesa con Allegrino: «La conosco e la stimo, la sosterrò alle regionali ma con la mia lista non c’entra». Nel Pd e nel centrosinistra la pensano diversamente, convinti che l’accordo ci sia eccome. «Corneli è un’ottima persona ed è una risorsa per il partito, cercheremo in ogni modo di ricucire lo strappo» ha detto il segretario cittadino Stefano Casciano.