L’AQUILA - “Non ci sarà nessun taglio delle corse dell'Ama sui percorsi universitari, ma solo su quelle marginali che contano pochissimi passeggeri”.
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, rassicura l’Unione degli Universitari (Udu) e i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Ugl che ieri hanno espresso preoccupazione per il taglio di 500 mila chilometri sulle percorrenze dell’Azienda mobilità aquilana, previsto dal nuovo dal piano industriale dell’amministrazione, contro il quale i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, anche alla luce del rischio esubero di 12 autisti impiegati sulle tratte che potrebbero essere tagliate.
Il Comune, in ogni caso, non farà “nessun passo indietro” sul contratto di servizio dell’Azienda mobilità aquilana che dovrà attuare una politica di riorganizzazione delle risorse e di ottimizzazione dei servizi.
Per quanto riguarda il piano industriale da adottare, il sindaco specifica che “se c’è un buco dovrà essere recuperato durante l'anno. C’è un contratto di servizio e va rispettato".
"Non possiamo dare soldi in più, oltre i 2 milioni all’anno - sottolinea - E non possiamo di certo gravare sulle tasche dei cittadini a causa di aziende che non sanno gestirsi”.
Riguardo lo stato di agitazione dei dipendenti, proclamato a partire da ieri, il primo cittadino aggiunge che “anch'io sono agitatissimo, bisogna riorganizzare l’azienda in breve tempo: non si può fare altrimenti. Anche se si farà di tutto, ovviamente, per evitare licenziamenti”.
L’aumento del 20% dei biglietti, criticato fortemente dai sindacati, "non ci sarà - assicura - Se la riorganizzazione interna funzionerà, non ci sarà bisogno di aumentare il costo dei biglietti, che resta l’ultima ratio”.
“Il contributo della Regione Abruzzo di circa 3 euro a chilometro è una miseria - ammette Cialente - Quindi ci toccherà fare da noi, tagliando le corse che vanno deserte da un lato, ma garantendo un buon servizio dall’altro”.
Soni tante le voci in bilancio sulle quali l’azienda potrebbe tirare la cinghia, secondo il sindaco, come per esempio pulizia dei mezzi, affidata a una ditta esterna, che “costa 150 mila euro l’anno - precisa - A me sembra un po’ troppo!”.
“Ci sono molti autisti che per problemi di salute non posso più guidare i mezzi, si potrebbero impiegare nella pulizia dei mezzi, risparmiando soldi e permettendogli, nel contempo, di lavorare”.