"La Filt Cgil invita al suo congresso l’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti, imputato nel processo per il disastro ferroviario di Viareggio, e non invita le vittime. Poi chiede a Moretti a non intervenire per timore di "tensioni locali"". I familiari di quelli che hanno perso la vita alla strage di Viareggio non hanno nascosto la loro indignazione e ieri hanno manifestato davanti al Palazzo dei Congressi a Firenze, dove è in corso il congresso nazionale della Filt (Federazione nazionale lavoratori dei trasporti) della Cgil, finchè non sono stati ammessi in 14 nell’aula congressuale ed è stato consentito alla presidente della Associazione "Il Mondo che Vorrei", Daniela Rombi, di intervenire. Al suo fianco Marco Piagentini, che nella strage ha perso la moglie Stefania e due dei suoi tre bambini, ed ha riportato gravissime ustioni.
"Guardiamoci negli occhi", ha detto Daniela Rombi ai delegati, molti dei quali erano andati a manifestare la loro solidarietà al presidio delel vittime fuori dai cancelli e a spiegare che non sapevano niente dell’invito a Moretti, della indignazione delle vittime, della preoccupazione dei vertici Filt per eventuali "tensioni": "Ma noi siamo tensioni?. Da cinque anni manifestiamo e non è mai successo niente". Daniela ha ricordato la strage e la situazione della sicurezza ferroviaria, che non è cambiata da quel tragico 29 giugno 2009, quando il treno merci carico di Gpl deragliò poco oltre la stazione di Viareggio e una delle cisterne si ruppe, perdendo il suo carico che si incendiò ed esplose, uccidendo 32 persone.
La Filt si è impegnata a un successivo incontro. E allora Daniela Rombi ha posto fin da ora due domande: "Perché la parola dimissioni di Mauro Moretti fa così paura? E perché non è stato fatto entrare al congresso il ferroviere Riccardo Antonini, che è al fianco delle vittime, combatte per la sicurezza, è delegato al congresso Cgil di Rimini ed è stato licenziato dalle Ferrovie?". Al termine del suo intervento Daniela Rombi ha letto i nomi delle 32 vittime e le loro età, terminando con i bambini bruciati vivi. E sull’aula è sceso "un silenzio assordante".
Prima di essere ammessa al congresso, aveva attaccato la Filt: "Siamo stupiti, amareggiati. Un sindacato che secondo noi dovrebbe stare dalla parte dei più deboli, dei cittadini, degli operai, di quelli licenziati perchè hanno osato parlare di sicurezza, non ha fatto assolutamente niente e invita Moretti anzichè noi familiari, che potremmo dire la nostra su quello che è successo a Viareggio".
Mauro Moretti, amministratore delegato delle Fs, sotto processo per la strage del 29 giugno 2009, avrebbe dovuto partecipare ai lavori, ma non è intervenuto. "E' stata la Filt-Cgil - spiega Daniela Rombi - a dire a Moretti di non venire perchè pensavano che ci fossero tensioni estranee al congresso. Noi familiari saremmo le tensioni. E’ assurdo.
A distanza Mauro Moretti conferma che è stata la Filt a chiedergli di non andare. In una nota le Ferrovie precisano che l’amministratore delegato non ha rinunciato a partecipare alla tavola rotonda a cui era stato invitato come relatore: "Mauro Moretti ha, invece, preso atto della richiesta di non partecipare avanzata dagli stessi organizzatori, per evitare potenziali tensioni estranee al congresso".
Sulla sicurezza ferroviaria è intervenuto Marco Piagentini, che aveva una famiglia meravigliosa ed è rimasto solo con il suo bambino più grande, Leonardo, sopravvissuto miracolosamente al crollo della casa: "A tutt'oggi questi treni continuano a viaggiare, con le stesse identiche modalità. Siamo qua solo per spiegare alle persone, perchè in Italia nessuno lo spiega, nessuna televisione e nessun giornale spiega cosa è successo il 29 giugno a Viareggio, oggi non ne parla nessuno, e noi tutti i giorni ci muoviamo e diciamo questo alle persone. Il resto è compito degli organi istituzionali, vogliamo la Giustizia con la G maiuscola. Tante persone che abbiamo incontrato qui oggi, e che non sono di Viareggio, non si ricordano neanche più di cosa è successo quel giorno: perchè si parla della Costa Concordia, si parla di tanti altri argomenti, tante altre cose più leggere che sono successe, ma non di una tragedia così importante".
"La testimonianza dei familiari delle vittime di Viareggio va rispettata, ha un grande valore, va ascoltata come ho sempre fatto: sono sempre stato al loro fianco". Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, a margine dei lavori del congresso nazionale Filt-Cgil. A differenza dello Stato, la Regione Toscana è parte civile nel processo.