Quaranta lunghissimi secondi, tanta paura ma, fortunatamente, nessun danno a persone o cose. Alla vigilia del quinto anniversario del terremoto aquilano, la terra è tornata a tremare forte in Italia. Alle 12.24, ieri, in Calabria si è verificato un terremoto di magnitudo 5.1, con epicentro nel mare Jonio, tra le province di Crotone e Catanzaro, ad una profondità di 68 chilometri. A meno di 12 ore dalla scossa di magnitudo 5.6 registrata alle 22.08 di venerdì nel mare a sud della Grecia, il copione si è ripetuto davanti alle coste calabresi: la scossa, interminabile, è stata avvertita distintamente a Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cutro e Botricello. Il sisma, però, ha fatto «ballare» anche a Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia ma anche a Messina e Taranto. Nessun danno: a confermarlo le verifiche dei vigili del fuoco e della protezione civile regionale.Ventiquattro ore in diretta per ricordare le 309 vittime del sisma. Il sito del Centro in prima linea anche nel quinto anniversario. Come cinque anni fa, l’informazione sul terremoto aquilano viaggia online sul Centro.it. Il Liveblog, il memoriale dedicato alle vittime, le foto, i video e i tweet per raccontare il giorno del ricordo. A tutto questo si aggiunge una fotogallery interattiva (con testi tradotti anche in inglese) dedicata all’Aquila e agli aquilani prima e dopo il terremoto. Nei precedenti anniversari abbiamo realizzato sul web un foto-raffronto sui luoghi simbolo ancora non ricostruiti. A 5 anni dalla tragedia abbiamo ampliato la prospettiva alle persone che vivono nella città martoriata. Abbiamo chiesto a 55 aquilani di cercare un’immagine scattata prima del sisma e li abbiamo rifotografati nello stesso luogo. Il risultato è un foto-raffronto tra un passato felice e un presente di macerie e puntellamenti. Le foto realizzate da Federico Deidda, con testi di Marianna Gianforte e Fabio Iuliano, sono visibili anche a Casa Onna, la struttura polifunzionale donata dalla Germania. La mostra fotografica “R-EsistiAmo L’Aquila” resterà aperta fino all’8 aprile dalle 16 alle 20. Per visite fuori orario chiamare il 335.376899 o il 346.1413493 (Onna Onlus).di Marina Marinucci wL’AQUILA «Per loro per tutti». È lo slogan dello striscione dei familiari delle vittime del terremoto che ha aperto ieri intorno alle 22,30 la fiaccolata commemorativa partita da via XX Settembre all’altezza del palazzo di giustizia ora in fase di ristrutturazione. Nella notte del quinto anniversario della catastrofe aquilana (309 vittime, oltre 1500 feriti, circa 70mila sfollati, una città devastata dal centro storico del capoluogo alle frazioni) migliaia di persone si sono date appuntamento per onorare i martiri della notte più nera della storia recente. Non è mancata la solidarietà di altre città, a cominciare da Viareggio e San Giuliano di Puglia, presenti con degli striscioni, località compartecipi di altre ben note tragedie italiane che hanno portato morte e distruzione. In un clima di grande silenzio e raccoglimento il corteo si è formato lentamente per permettere a tutti i partecipanti di accodarsi. All’inizio della manifestazione sono state distribuite, da parte dei numerosi volontari delle associazioni intervenute, le fiaccole (oltre 1500) che hanno illuminato il cammino doloroso lungo la strada sulla quale si affacciano i principali siti dove alcuni edifici sono crollati completamente, provocando decine di vittime e di feriti. La prima sosta c’è stata davanti al sito dove sorgeva il palazzo al civico 123, poco dopo il vecchio palazzo dell’Anas, dove sono morte cinque persone. Per questo crollo non pagherà nessuno, in quanto l’unico imputato fu assolto. Portato in corteo anche lo striscione che ricorda le otto vittime della Casa dello studente con le foto dei ragazzi che campeggiano, strette tra le mani dei loro cari. Una madre ha portato un cartello appeso al collo con su scritto: «Punizione ai colpevoli, voglio la mia vita indietro, rivoglio mio figlio indietro». Nutrita la pattuglia dei politici, i quali si sono posti in una parte defilata del corteo. A rappresentare il governo era presente il sottosegretario Giovanni Legnini. I sindaci, in onore delle vittime, hanno preferito sfilare senza la fascia tricolore. Tuttavia si sono notati i gonfaloni dell’Aquila e di tanti altri comuni oltre a quelli di Provincia e Regione. Commoventi le soste davanti ad altri luoghi del dolore quali la Casa dello Studente, dove sono stati lasciati dei lumini accesi, mentre alcuni hanno posto le loro fiaccole davanti al palazzo crollato di via XX Settembre 79 sotto le cui macerie sono rimaste uccise nove persone: tra coloro che hanno deposto le fiaccole anche l’avvocato Maurizio Cora il quale lì ha perso l’intera famiglia. La «Via crucis» del dolore aquilano, formata da migliaia di persone, tra le quali moltissimi giovani, ha anche toccato altri luoghi in centro storico dove in tanti hanno perso la vita. A cominciare da via Campo di Fossa, via Generale Francesco Rossi, via D’Annunzio, via Cola dell’Amatrice, via Luigi Sturzo, Villa Gioia e via Poggio Santa Maria. Una parente dello studente greco Vassilis Koufolias lascia una foto davanti a via Campo di Fossa e un messaggio in cui chiede giustizia. Verità e giustizia sono le parole ricorrenti nei cartelli preparati dai partecipanti. Il corteo, a mezzanotte, è giunto in piazza Duomo dove, come avviene dal 2009, sono stati letti i nomi delle vittime. In un clima di grande raccoglimento, alla presenza anche di altre persone che hanno atteso in piazza l’arrivo del corteo, ciascuno ha ricordato le persone più care che non ce l’hanno fatta, quella notte. La commemorazione è poi proseguita all’interno della chiesa delle Anime Sante con la messa, la veglia e, alle 3,32, l’ora del terremoto, i rintocchi struggenti della campana del Suffragio.