Ha impiegato un quarto d’ora per percorrere il vialetto d’ingresso dell’Aurum, tante sono state le persone che l’hanno fermato per stringergli la mano, per dirgli una parola o per un saluto. Luigi Albore Mascia, sindaco uscente, è stato accolto con grande calore dai fedelissimi di Forza Italia, ieri, nel giorno della sua presentazione da candidato sindaco per la terza volta in sei anni. Nel 2008 perse con D’Alfonso e poi andò come sappiamo; nel 2009 vinse la sfida con Alessandrini e oggi è pronto al bis. Sapendo di dover fare i conti anche con Guerino Testa, suo rivale nel centrodestra. «Per Alessandrini sarà una rivincita, ma ci sono altri validi candidati, c’è la Sabatini... persone perbene» ha detto.
Affiancato al tavolo dagli alleati Petri (FdI) e Masci (Pescara futura), Mascia s’è presentato in abito blu e cravatta rossa, «è una Brioni, simbolo d’Abruzzo anche se in mani francesi: scaccia il male e i cattivi pensieri da qualunque fonte arrivino» ha detto il sindaco oltremodo scaramantico: sul tavolo c’era anche un piatto pieno di cornetti rossi antisfiga.
«Non mi aspettavo tanta gente - dice alla platea dell’Aurum -, in fondo questa è una conferenza stampa, non una convention». Circa 200 persone, incluse quelle in piedi, tra cui il rivale candidato sindaco De Camillis e, un po’ defilata, la futura moglie Letizia: le nozze il 10 maggio. In piedi restano pure i giornalisti: le prime file sono occupate da assessori e consiglieri; ci sono i senatori Pelino e Razzi; c’è l’ex senatore Pastore salutato con enfasi da Roberto Petri nel suo discorso. In ordine sparso dirigenti comunali e uomini di staff. Si nota l’assenza dell’assessore Antonelli: «Non ho condiviso il modo in cui sono state condotte le trattative con Ncd, sarebbe stato meglio fare le primarie tra Mascia e Testa». Per un assessore che si smarca ce n’è un altro, Santilli, che si riallinea: «Ammetto i contatti con Testa - ha detto - ma erano finalizzati alla ricerca dell’unità. Sono di Pescara futura e dunque sto con Mascia». Sull’unità ha insistito Nazario Pagano, presidente regionale forzista che ha lanciato un appello all’Ncd: «Dividersi significa fare un favore all’avversario, e vale anche per la Regione. Mascia è persona onesta e capace, ha lavorato benissimo in questi cinque anni realizzando opere straordinarie e fino alla presentazione delle liste, il 24 aprile, cercheremo di riconquistare per lui l’appoggio dell’Ncd». Luigi Mascia ha tracciato un bilancio: «Abbiamo affrontato i cinque anni più duri per l’Europa, l’Italia e anche per l’Abruzzo e Pescara. Non abbiamo trovato progetti nei cassetti, chi ci ha preceduto ha invece trovato tutti gli appalti di Carlo Pace, preparati per garantire la continuità perché in quel momento Carlo Masci doveva essere sindaco.... Quelli di oggi non sono cantieri elettorali, ma opere pensate, progettate e realizzate da noi». I commercianti che contestano i lavori a Corso Vittorio non lo spaventano: «Sono determinati nel flashmob che portano avanti, anche se sono ogni giorno di meno - ha detto Mascia -. A loro e ad Ardizzi, che nel 2009 mi s’inginocchiò davanti per aver riaperto la rampa dell’asse, dico che il Corso finito raccoglierà consensi dai commercianti e dalle persone che vengono a fare shopping in città e che rendono grande Pescara». Una città, per dirla con Pagano, «che dopo questi cinque anni con il sindaco Mascia è ancora più bella».