PESCARA «Non possiamo rinviare i lavori, la legge non lo consente. Una tale azione da parte della Gtm nei confronti della Balfour Beatty sarebbe illegittima». Un no secco - quello del presidente della Gtm Michele Russo - mette una pietra sopra, almeno fino a luglio quando a pronunciarsi sarà il Tar, alla richiesta di sospensione dei lavori di elettrificazione lungo la strada parco. Dopo anni di battaglie infinite, combattute da cittadini e disabili, nemmeno l’appello del sindaco di Pescara riesce a impedire la prosecuzione di un’opera contestata e contraddistinta tuttora da gravi anomalie contrattuali e progettuali. Il 25 marzo scorso, Luigi Albore Mascia aveva chiesto alla Gtm di valutare un’eventuale sospensione della tesatura dei cavi sul tratto pescarese del filò. Una riflessione scaturita dalle «condizioni critiche dei marciapiedi e delle banchine di sosta che in alcuni casi impedirebbero o renderebbero difficilmente utilizzabile l’infrastruttura da parte dei disabili». La replica di Russo parte proprio dagli ostacoli. «Il comitato Via ha ridato impulso alla prosecuzione dei lavori – si legge nella lettera 2547 datata 2 aprile - rimettendo alla stazione appaltante ogni valutazione circa il superamento o l’eliminazione delle criticità sollevate in materia di barriere architettoniche». Rimozione che «avverrà compatibilmente con le esigenze di cantiere». Ben vengano poi le contestazioni, ma solo alla consegna dell’opera, non durante i lavori. «Sia chiaro – ha precisato Russo - la tempistica dell’eliminazione non la può decidere il singolo cittadino, né alcuna associazione». E a quanto sembra, persino la parola del primo cittadino vale meno di zero. Secondo il presidente della Gtm, Mascia non ha la facoltà di interrompere un’opera che «ha passato il vaglio di tutti gli enti preposti e non ha subito rilievi di nessun genere da parte di alcun organo amministrativo, giurisdizionale o giudiziario». Nella lettera, Russo chiede inoltre al Comune di rilasciare, entro una settimana, a Balfour Beatty, la delibera per la rimessa a disposizione delle aree interessate dalla tesatura dei cavi (da via Muzii alle Naiadi), in programma subito dopo Pasqua. «Un atto dovuto - rileva il presidente della Gtm - senza il quale non possono cominciare i lavori, soprattutto perché le zone interessate saranno chiuse ai passanti». L’agognata delibera ha già procurato venti giorni di ritardo, «con danni ingenti - si affretta a precisare Russo – e la Gtm intende appellarsi alla Corte dei conti per quantificare i risarcimenti da imputare a chi ìesercitando poteri pubblici e ingerendosi in essi, determini ritardi o tenda all’abbandono di opere già appaltate e in gran parte eseguite». Vale a dire, il Comune di Pescara. Intanto, il filò prosegue la sua strada tra mille polemiche. Mentre a Pescara sono in via di ultimazione le due sottostazioni (una nel capoluogo adriatico, l’altra a Montesilvano), in Olanda procede a gonfie vele la costruzione dei sei Phileas. Alla fine, il buon senso ha perso.