ROMA Risparmi di spesa per un importo che può arrivare a 5,5 miliardi o anche sfiorare i 6, coprendo oltre l’80 per cento delle risorse finanziarie necessarie a finanziare l’operazione di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Crescita che si ferma allo 0,8 per cento quest’anno per poi aumentare di ritmo nel 2015. Obiettivi di riduzione del deficit confermati (2,6 per cento del Pil nel 2014) mentre l’ulteriore impegno per i pagamenti della pubblica amministrazione potrebbe rallentare il sentiero di discesa del debito pubblico.
OBIETTIVO MASSIMO
È questo lo scenario disegnato nel Documento di economia e finanza che il governo approverà questa sera: il testo conterrà oltre al consueto volume destinato al programma nazionale di riforma anche degli approfondimenti che anticiperanno sinteticamente misure di risparmio da varare per decreto la prossima settimana.
L’obiettivo massimo era coprire l’intera operazione Irpef con i proventi dell’operazione di riduzione della spesa: come ha indicato il sottosegertario alla presidenza Graziano Delrio si arriverà vicino a questo risultato anche se non sarà centrato in pieno. L’incremento di 80 euro al mese in busta paga per i lavoratori dipendenti che ne guadagnano fino a circa 25 mila lordi l’anno (con benefici più bassi per chi ha redditi un po’ più alti e per quelli al di sotto dei 20 mila euro) costa per otto mesi del 2014 circa 6,6 miliardi. Una volta ottenuto tutto quel che si può ottenere dalla spending review ne mancherà all’appello circa uno. La differenza dovrebbe essere colmata con il ricorso a entrate straordinarie, in particolare la maggiore Iva proiettata nelle casse dello Stato dall’accelerazione dei pagamenti della pubblica amministrazione.
LA LISTA DEI RISPARMI
Ma dove colpirà la scure dei tagli? Come promesso dallo stesso presidente del Consiglio, dai risparmi sono escluse le pensioni, mentre alla sanità dovrebbe essere richiesto un contributo modesto e comunque non di tipo lineare. Almeno 500 milioni dovrebbero arrivare dalla riduzione delle retribuzioni per i dirigenti pubblici. Gli altri capitoli corposi sono il taglio dei trasferimenti alle imprese, il riordino delle strutture periferiche dello Stato e quello delle società partecipate in particolare dagli enti locali. Ma nelle ultime ore si è fatto più consistente il sacrificio richiesto al settore della difesa, anche se la voce principale non sarà la riduzione del programma relativo ai caccia F 35.
Dispone invece di una copertura autonoma la prospettata riduzione dell’Irap a beneficio di imprese e lavoratori autonomi. La misura non dovrebbe essere contenuta nel decreto legge della prossima settimana e potrebbe essere rinviata fino alla legge di stabilità. Ci sarà comunque un impatto sull’anno fiscale 2014 in misura del 5 per cento: percentuale di riduzione destinata a raddoppiare a regime a partire dal 2015. Il minor gettito sarà coperto grazie all’incremento dal 20 al 26 per cento della tassazione sulle rendite finanziarie.
Infine il governo intende accelerare anche sul fronte delle privatizzazioni, che da quest’anno al 2017 dovrebbero fruttare 10-12 miliardi l’anno, lo 0,7 per cento del Pil.