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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Verso il voto a Pescara - Mascia e Testa tra guerra e pace. Un ticket blindato sindaco-vice per evitare lo scontro Ma ognuno ritiene che debba essere l’altro a fare il passo indietro

PESCARA Centrodestra, un ticket lo salverà. L'ultima speranza di non andare divisi alle elezioni comunali e, quindi, di uscirne con le ossa rotte si chiama appunto ticket. Con l'uno sindaco e l'altro vice sindaco, prospettiva alla portata trattandosi di esponenti di due partiti diversi della stessa coalizione. Una prospettiva che ovviamente ciascuno dei contendenti interpreta a modo suo: Luigi Albore Mascia si ritiene "il più forte" in virtù di un partito strutturato, e vuole che sia Guerino Testa a fare il passo indietro e ad allinearsi, andando in tandem al voto. Testa, di contro, è arcisicuro di avere molti più consensi del rivale, benché il suo partito, Ncd, non abbia pedigree e sia un neofita assoluto delle elezioni. «Sono io il migliore», recita il presidente della Provincia, ergo dev'essere Mascia a fare dietrofront e ad affiancarlo nella corsa. Il ticket, a conti fatti, è il solo biglietto valido per salvare la patria del centrodestra pescarese. Ancora ieri, Mascia è parso fiducioso, ma senza farsi illusioni: «Se una buona volta mettessimo da parte le contrapposizioni, sarebbe la soluzione ideale. E di tempo, se vogliamo, ce n'è ancora per sbloccare la situazione. Serve uno sforzo di volontà e la capacità di fare autocritica, mi auguro che alla fine prevalgano questi due aspetti». Un augurio, più che una certezza quella del sindaco uscente. Le stesse prerogative che Testa chiede a Mascia, galvanizzato «dai consensi che verifico in città da molti mesi - dice e dai numeri. Perché se al Circus c'erano più di mille persone e all'Aurum poche centinaia un motivo ci sarà, o no?». Fra i motivi, ad essere onesti, c'è anche una diversa organizzazione dei due "eventi" anche nella tempistica. «Questo però non spiega tutto - ribatte il candidato del Nuovo centrodestra - se è vero che i numeri e l'entusiasmo sono un ottimo termometro per valutare la febbre elettorale». Testa, insomma, non se ne dà per inteso e rifiuta ogni appello all'unità, a non far regali alla sinistra o al Movimento 5 stelle, come paventa il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano e gli altri esponenti degli "azzurri». Ma c'è un fatto che, più di ogni altro, conforta l'aspirante sindaco ed è che Mascia non ha ancora fatto affiggere i manifesti in città, mentre lui è partito da un pezzo. Un segnale che infonde ottimismo a Testa circa una possibile marcia indietro dell'ex amico. Ma il temporeggiatore Mascia gela subito l'avversario: «Se non sono ancora partito con i manifesti non è certo per questo motivo, anzi. La candidatura di un sindaco uscente non è come una candidatura qualsiasi». Non male come stoccata, e quel che segue è persino meglio: «Ho visto in giro manifesti improbabili, io so che per il battage pubblicitario c'è tempo a sufficienza, devo valutare tutte le cose in maniera certosina, dallo slogan ai programmi. E poi, come si dice dalle nostre parti: partenza a razzo...». Censuriamo la parte più icastica del Mascia-pensiero, fermo restando che la stoccata numero due a Testa è di quelle da togliere la pelle. Mentre le "diplomazie" di Forza Italia e Nuovo centrodestra lavorano a rimettere insieme i cocci, registriamo che sono tre i fronti di guerra fra i due rivali: i numeri sulla partecipazione alle rispettive presentazione, i manifesti e a chi toccherà staccare il ticket della fortuna.

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