La notizia delle 11 lettere di licenziamento dei dipendenti del Cta, Consorzio di trasporti che lavora in subappalto per l’Ama, è giunta ieri proprio durante la seduta della commissione Bilancio, presieduta da Giustino Masciocco, alla quale hanno partecipato i vertici Ama e il sindaco Massimo Cialente. Ovviamente i lavoratori (che dopo il sit-in erano stati rassicurati) hanno cominciato a gridare in aula durante i lavori. L’atto di indirizzo sul piano di rientro dell’Ama infine è stato rinviato alla Giunta, alla luce della volontà espressa dalla proprietà di non procedere al previsto aumento del biglietto dei bus. Del resto il rosso di bilancio dell’Ama sembra meno grave di quello prospettato. Il presidente Agostino Del Re ha spiegato che rispetto a un buco iniziale di un milione e 150 mila euro, si è scesi con i primi tagli delle corse a 839 mila euro. A pesare sulla spa per circa il 50% è il costo del personale.
L’obiettivo è quello di ottimizzare le corse eliminando i doppioni con l’Arpa sui Comuni vicini e trasformando a chiamata le 132 corse che trasportano una persona soltanto. Per il sindaco non c’è alternativa alla razionalizzazione per recuperare efficacia ed efficienza. Ha annunciato la possibilità di adire le vie legali contro la Regione per il riconoscimento dei chilometri percorsi in più e mai rimborsati. Il primo cittadino ha inoltre imposto il mantenimento dei livelli occupazionali, è necessario però stringere la cinghia. Infine l’ultimatum al Consiglio. «Se entro 15 giorni non si insedia la commissione di indagine sulle spa - ha detto -, apriremo le procedure di infrazione nei confronti dei vecchi amministratori dal ’94 a oggi».