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Pescara, 24/11/2024
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Data: 09/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Furia Ncd: «Fi irresponsabile, Chiodi prenda le distanze»

PESCARA Farsi arbitro del proprio destino. E' questo che il Nuovo centrodestra di Federica Chiavaroli e Gaetano Quaglieriello chiede a Gianni Chiodi per garantire il sostegno del partito al governatore uscente. Fra poche ore saranno sciolte le ultime riserve. Intanto la senatrice del Ncd lancia un messaggio inequivocabile: «Gianni Chiodi è persona stimata e perbene. Il suo partito, Forza Italia, si è invece mostrato irresponsabile su Pescara, ha sbagliato. Chiederemo a Chiodi di prendere le distanze».
Un aut-aut che si presta a diverse interpretazioni. Il Ncd vorrebbe che Chiodi sconfessasse apertamente Forza Italia e il suo coordinatore Nazario Pagano per avere insistito sulla candidatura a sindaco di Luigi Albore Mascia. Il governatore ha invece assunto sin qui una posizione neutra, almeno ufficialmente, visto che appena una settimana fa ha tentato di farsi ricevere a Roma da Berlusconi, proprio in compagnia di Guerino Testa, candidato a sindaco del Ncd. Ma si è trattato di una mossa estemporanea, il classico colpo di teatro, peraltro andata a vuoto visto che il leader nazionale di Forza Italia si è detto indisponibile all'incontro. Di più oggi Chiodi non può fare. Non può sganciarsi dal suo partito a quaranta giorni dal voto, né dal coordinatore regionale, Nazario Pagano, nome da lui stesso indicato al tavolo romano per la guida di Forza Italia in Abruzzo. Né da Carlo Masci, leader di quella lista civica che alle regionali del 2008 portò all'alleanza il 7,2% di preferenze. L'assessore al bilancio è stato tra l'altro il primo ad avere riconfermato il suo appoggio alla ricandidatura di Chiodi, ma anche il primo a schierarsi senza riserve per la riconferma del sindaco uscente di Pescara, Albore Mascia. E a questo punto, prendendo le distanze da Forza Italia, come pretende il Ncd, Chiodi dovrebbe sconfessare anche il comitato elettorale del suo partito, presieduto da Altero Matteoli, che sulla vicenda Pescara ha sempre ribadito la regola che vale ovunque per Forza Italia: conferma dei sindaci uscenti, spegnendo così sul nascere le pretese del Ncd.
Messa così, dunque, sarebbe come chiedere al condannato di tradire il padre o la madre per portare a casa la pelle. Ipotesi che in questo momento appare impraticabile ma che porta qualche spina anche in casa del Ncd. Al Comune di Pescara si vota infatti con il doppio turno, e lo strappo di oggi con Forza Italia potrebbe trovare una ricomposizione al ballottaggio. Alla Regione i conti si fanno subito. Si tratta solo di capire se il Ncd e l'Udc, possibili alleati alle regionali, siano pronti a prendersi questo rischio.

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