PESCARA Nessun pedaggio sul raccordo autostradale Chieti-Pescara, meglio noto come Asse attrezzato. Lo stabilisce la sentenza del Consiglio di Stato sul ricorso della Provincia di Pescara che, ricorda il presidente dell'ente, Guerino Testa, «mirava a contrastare gli effetti sull'area metropolitana del decreto della presidenza del Consiglio sull'istituzione del pagamento di un pedaggio in tratti assimilati alle autostrade interconnessi con strade Anas. Nel luglio 2010 già il Tar sospese l'efficacia del decreto. Il Consiglio di Stato spiega così, la legittimazione dell’amministrazione provinciale a impugnare il provvedimento del governo: la Provincia è «ente esponenziale degli interessi della collettività stanziata sul relativo territorio: gli automobilisti che si recano su quel territorio, sia perché vi risiedono, sia per coltivare interessi professionali o turistici, sono influenzati o influenzabili dal prelievo e ciò non può che riverberare in termini diretti o indiretti sulla fruibilità del territorio». «Si tratta», si legge ancora nella sentenza, «di interessi diffusi nella comunità che ben possono essere impersonati dall’ente territoriale esponenziale, nella misura in cui hanno un tratto accomunante, nella specie individuato nella tutela del territorio, delle sue caratteristiche di vivibilità e delle sue potenzialità di sviluppo. Non è cioè la dimensione diffusa dell’interesse ad opporsi a prestazioni patrimoniali a giustificare la legittimazione dell’ente, quanto le cennate ricadute sul territorio del neointrodotto condizionamento finanziario alla circolazione».