PESCARA Da caso locale a caso nazionale il passo non è stato breve, ma ha fatto comunque clamore. Pescara è diventato per il centrodestra una croce senza delizia perché è l'unico Comune in Italia dove si presenta con due candidati, nessuno dei quali vuol saperne di fare un passo indietro in nome dell'unità. Fino a ieri, il sindaco uscente Luigi Albore Mascia era fiducioso nel fatto che i vertici regionali di Forza Italia, quindi Gianni Chiodi e Nazario Pagano, stavano lavorando ai fianchi Guerino Testa per ammorbidire il presidente della Provincia e ricondurlo a più miti consigli. A freddare l'ottimismo di Mascia ci ha pensato Federica Chiavaroli, divenuta ormai l'incubo degli «amici» di Forza Italia per il suo decisionismo e il ruolo di asso pigliatutto della politica locale che sta assumendo. La senatrice e coordinatrice Ncd ha giocato d'anticipo annunciando la chiusura degli accordi di coalizione a livello nazionale: «Col senatore Gaetano Quagliariello e il ministro nonché segretario del partito Angelino Alfano - ha rivelato - abbiamo praticamente trovato un'intesa complessiva che prevede la rinuncia al nostro candidato per la Regione Piemonte, un sacrificio che facciamo pur di non perdere la candidatura a sindaco di Pescara». Per il Nuovo centrodestra, quindi, è persino più importante di una Regione leader come il Piemonte. Anzi, al punto in cui siamo è diventata più importante di tutto. Mentre Mascia crede che il partito stia lavorando per lui e per trovare l'unità col ticket Mascia sindaco e Testa vice, Ncd ha sta lavorando ai fianchi Forza Italia per la soluzione opposta. La Chiavaroli ha messo alle strette i colleghi «azzurri» sbattendogli sotto il naso la situazione reale di Pescara «dove - puntualizza la senatrice - Testa raccoglie il doppio di consensi personali rispetto a Mascia ed è sicuramente l'unico che può andare al ballottaggio, se proprio ci si ostina ad andare divisi, ed è anche l’unico ad avere le caratteristiche per tenere compatta la coalizione e rivincere a Pescara». Se è vero questo, è vero a maggiora ragione, secondo la Chiavaroli, che il gioco al massacro lo sta facendo Forza Italia perché vuole andare divisa pur sapendo a priori di perdere. I consiglieri ex Pdl e poi di Forza Italia e Udc di recente passati al Nuovo centrodestra assicurano che «stanno tutti con Guerino, anche quelli che dicono il contrario. E poi il voto disgiunto avrà un peso notevole». Se le cose stanno così, per Mascia non vi sarebbero più speranze di sorta, ma il sindaco è convinto che la soluzione sia vicina e che sarà a lui favorevole: «So che Chiodi e Pagano stanno lavorando per me, e tanto mi basta. Il tempo gioca a mio favore per arrivare, finalmente, a una scelta condivisa sul sottoscritto». Tuttavia, nel clan del Nuovo centrodestra si fiuta tutt'altra aria e confidano che entro il 25 aprile (sarà una Liberazione per tutti) la partita si chiuderà a beneficio di Guerino Testa: sennò, dicono, Mascia dovrà accontentarsi di fare il semplice consigliere comunale, magari di opposizione. E per sottolineare lo stato di euforia che si respira da quelle parti, Ncd ha già stabilito date e location delle manifestazioni di punta di qui al voto: sabato 12 aprile gazebo per raccogliere le iscrizioni al dalfonsiano Ponte del Mare, 18 maggio presentazione del programma e, soprattutto, la prenotazione di piazza Salotto per venerdì 23 maggio, giorno di chiusura, con il comizio di Guerino Testa.