Come rilanciare il tpl, un settore in crisi, eppure vitale per l'economia del paese? A questa domanda hanno risposto i partecipanti della tavola rotonda, al congresso Filt di Firenze. Solari (Cgil): "Servono risorse certe e rinnovo del contratto"
Come rilanciare il tpl, un settore in crisi, eppure vitale per l'economia del paese? A questa domanda hanno cercato di rispondere i diversi convitati al dibattito organizzato oggi pomeriggio al congresso della Filt, sul tema "I servizi universali tra mercato e mancanza di regolazione: il caso del trasporto regionale e locale".
Ha introdotto i lavori Carlo Carminucci, direttore dell'Isfort (l'istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti), che con l'aiuto di tabelle e slide ha fatto una lunga disanima sul settore, snocciolando dati e cifre, a partire dalla legge di riforma (la n 422/1997) fino ai recenti nuovi strumenti a disposizione, come l'authority dei trasporti, operativa dal gennaio scorso e il riattivato osservatorio nazionale sulle politiche del tpl.
"Per migliorare le cose - ha suggerito -, bisogna riuscire a centrare almeno tre obiettivi di fondo: stabilizzare il quadro delle regole, assicurare risorse certe e adeguate e rafforzare la pianificazione".
Dopo l'intervento di Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, che ha evidenziato il gap esistente tra il nostro paese e il resto d'Europa in termini di risorse, di costi e di efficienza del servizio del tpl, di risparmio energetico e di risorse alternative utilizzate nel campo dei trasporti, e il 'grido di dolore' lanciato dal presidente di Asstra (l'associazione datoriale delle aziende di trasporto pubblico), Marcello Panettoni, per segnalare come la crisi e i ripetuti tagli operati dagli ultimi governi sulle risorse a disposizione del settore mettano in sofferenza i bilanci delle aziende e rendano di fatto impossibile il rinnovo del contratto di settore, ha preso la parola il segretario confederale Cgil, Fabrizio Solari, che ha ricordato la forte domanda in aumento del tpl negli ultimi anni, accompagnata da un utilizzo del servizio oltre la media da parte dei cittadini, e di contro l'offerta non collegata ai bisogni della gente.
"Di sicuro - ha detto -, negli ultimi anni nè il governo nè le Regioni nè le aziende, nè noi sindacato siamo riusciti a riformare il settore".
Cosa fare oggi allora per cambiare le cose? "Bisogna stabilire - ha precisato il dirigente sindacale - quanti fondi servono o sono disponibili, però è importante che una volta fissate, le risorse siano tenute costanti. Va perciò garantito un orizzonte stabile dei flussi delle risorse. Regioni ed enti locali devono definire il servizio di tpl e organizzarlo.
In più, serve certezza delle regole per i lavoratori, ovvero il contratto, visto che non si rinnova da sei anni e mezzo e, di fatto, esiste un blocco della contrattazione nel settore come nel pubblico impiego. Con il ccnl vanno definite le clausole sociali, che devono essere disponibili per eventuali processi di cambiamento nelle aziende che effettuano il servizio.
A questo punto, con le risorse a disposizione, il servizio garantito dalle regioni e il contratto rinnovato, le aziende pubbliche diventano solo degli strumenti per effettuare il servizio e non costituiscono più un problema come oggi. In questo modo, potrebbe crearsi un mercato buono".
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, ha invece evidenziato come i cittadini vivano una lunga sequela di disagi, accompagnati per giunta negli ultimi anni da un aumento delle tariffe, mentre si assiste a uno sviluppo positivo dell'Alta Velocità ferroviaria, su cui si sono concentrate le risorse: Non sono contro l'Av - ha detto il governatore -, ma vogliamo che le risorse ci siano per tutti, per un nuovo ccnl di settore, per gli investimenti sul parco rotabile, e nel caso intervenga anche il governo.
Siamo stati la prima regione ad effettuare il trasporto pubblico sbaraccando 14 aziende locali poco efficienti, garantendo capillarmente il servizio e facendo investimenti che offriremo a tutte quelle imprese che ci garantiranno il servizio a livelli ottimali, facendolo rientrare nei parametri europei. Per il futuro, ho proposto una conferenza programmatica nazionale sul settore. Nel frattempo, continuerò a prendere il treno e se sarà il caso sono pronto a fare iniziative di lotta assieme ai lavoratori che da sette anni aspettano il loro ccnl".