L’AQUILA Scintille tra maggioranza ed opposizione sui futuri assetti urbanistici della città, costretta a fare i conti con un piano regolatore vecchio di trent’anni, super consulenti a cui era stata demandata la pianificazione della città e che non hanno prodotto ciò che in Comune ci si aspettava e un territorio profondamente modificato dal post sisma. A luglio, come annunciato dall’assessore Di Stefano, «sarà pronta la relazione preliminare per il nuovo Prg», a cui seguirà una fase di discussione con la città. Degli scenari che si profilano all’orizzonte si è iniziato almeno a parlare con le linee guida che ha proposto il capogruppo di Domani L’Aquila (già candidato sindaco del Pdl) Pierlugi Properzi: un documento su cui ha lavorato per un anno e mezzo, con cui ha teso la mano al centrosinistra che, dal canto suo, sembra già averlo bocciato. Le cose, negli uffici della ricostruzione, si preferisce farle in casa e guai dire qualcosa, anche di sensato (lo stesso Di Stefano ha spiegato di condividere alcuni dei suggerimenti lanciati dall’urbanista). «Come fa l’amministrazione a decidere autonomamente in quale direzione incanalare lo sviluppo del territorio?», si chiede Properzi. Nel suo piano sostiene che proprio i processi di ricostruzione devono trovare nel nuovo Prg le regole che sinora sono mancate in termini strategici. Casette di legno e areebianche diventano questioni scottanti, Un’ulteriore strigliata all’amministrazione arriva anche dalla presidente dell’Istituto nazionale di Urbanistica Silvia Viviani, con una lettera al sindaco, Massimo Cialente. «Non v’è dibattito in merito a un nuovo prg; l’esame dei progetti può riferirsi solo alla normativa del Piano del 1975. - scrive - Eppure le deliberazioni comunali, che hanno autorizzato nell’immediato post sisma la realizzazione di abitazioni provvisorie nelle aree agricole, anche vincolate, e gli insediamenti definitivi del progetto Case hanno pesantemente mutato la distribuzione degli abitanti e compromesso il sistema naturalistico, ambientale e paesaggistico. Pare necessario ristabilire equilibri durevoli in un territorio frammentato e sofferente».