Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 11/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Regione Abruzzo. Integrativo light agli impiegati, buste paga pesanti ai dirigenti

PESCARA Di brindare alla chiusura del contratto integrativo i dipendenti regionali non hanno proprio voglia. E' vero che la decurtazione, da un minimo del 4 ad un massimo del 10% del vecchio salario di produttività, è una limitazione dei danni. Non si poteva ottenere di più, avvertono i sindacati, dal momento che l'ingresso del personale proveniente dagli enti strumentali ha comportato una distribuzione allargata, e dunque parcellizzata, delle risorse disponibili. Ma a deprimere gli animi a Palazzo Silone è la convinzione che a pagare lo scotto della spending review, con la riforma della macchina amministrativa voluta dall'assessore Federica Carpineta, è soprattutto l'esercito di funzionari e impiegati regionali. Ai piani alti, nelle roccaforti del potere, tutto sembra essere rimasto inalterato, a cominciare dalle buste paga di direttori e dirigenti. La legge di riordino dell'apparato burocratico ha sì diminuito da 11 a 9 le figure apicali della Regione, il ristretto gruppo di direttori che ha in mano le chiavi del Palazzo, ma non certo le loro retribuzioni. Ognuno dei magnifici 9, Pierluigi Caputi del settore Lavori Pubblici, Maria Crocco della Sanità, Carla Manetti dei Trasporti, Mario Pastore delle Attività produttive, Luigi de Collibus del Lavoro, Filomena Ibello del Bilancio, Domenico Longhi del Servizio informatico, Carlo Massacesi dell' avvocatura, Enrico Mazzarelli della Segreteria generale fino ad Antonio Sorgi degli Affari della Presidenza somma cifre che per altri sono solo un miraggio: 43.625 mila euro di retribuzione tabellare, 54.321 mila di posizione, 14.344 di risultato e infine l'indennità di anzianità che va dagli 8 mila di Caputi ai 4.952 mila di Sorgi. Il totale fa svettare gli stipendi dai 110 ai 120 mila euro l'anno.
A scatenare le contestazioni dei sindacati e non solo interviene però la concessione di un'ulteriore premialità, circa 20 mila euro, di cui beneficiano coloro che hanno avuto l'affidamento di un servizio ad interim. Senza contare che, a fronte dei presunti criteri di meritocrazia, la retribuzione di risultato non è mai stata diversificata, vale a dire tutti prendono il massimo o quasi.
Non così i dirigenti, 85 in pianta organica dopo la sforbiciata della Carpineta, che ha eliminato il 35% di posizioni esistenti. Per loro la retribuzione di risultato varia dai 14.344 mila euro di Carlo Visca dei Lavori pubblici, ai 10.895 distribuiti sulla quasi totalità dei dirigenti. Cifre di tutto rispetto che si vanno ad aggiungere ai 43.625 mila euro di retribuzione tabellare e ai 41.262 di posizione. Il che significa buste paga che sfiorano i centomila euro annui (anche se i top di fascia viaggiano intorno ai 110 mila euro). Troppi soldi, sostengono i sindacati. «In Abruzzo - spiega Vincenzo Traniello, segretario regionale della Funzione pubblica Cisl - la media è di 1 dirigente ogni 15 impiegati, mentre dovrebbe essere di 1 ogni 25. Ci chiediamo cosa accadrà poi con l'ingresso del personale proveniente dalle Province. Da parte dei politici ci sarebbe voluto più coraggio nella riorganizzazione».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it