PESCARA Luciano D’Alfonso continua a scoprire le carte delle candidature nelle sue due liste civiche. Lo fa lasciandone qualcuna coperta (per il 26 aprile c’è tempo), qualcun’altra nascosta (i contestati transfughi Angelo Di Paolo e Daniela Stati). Altre le ha materializzate ieri nella sede elettorale di via dei Marrucini: il cantautore Mimmo Locasciulli e Gaetano Bonetta, direttore del dipartimento di Scienza dell’educazione e della formazione della d’Annunzio. Nella rete dalfonsiana c’è posto per tutti. E non per ecumenismo. D’Alfonso lo ha spiegato (partendo da un’esperienza personale) a chi nel Pd contesta la campagna acquisti nel centrodestra. D’Alfonso fu candidato del Partito popolare ed eletto consigliere regionale nel 2000. In quell’occasione il centrosinistra perse contro il centrodestra per soli 3.614 voti, lo 0,46%. Se Di Paolo e Stati sono tanto importanti, ha spiegato il candidato del centrosinistra al suo partito, è perché un candidato che porta anche 2mila voti vale lo 0,3% dell’elettorato e può essere decisivo. Largo dunque alla società civile, alle donne, agli amici, agli ex nemici e alle liste alleate (ma già con Abruzzo Civico di Luigi Borrelli c’è qualche scintilla, soprattutto nell’Aquilano, dove D’Alfonso fa campagna acquisti su qualche candidato di peso di quell’area). Ma veniamo ai nomi certi. Con D’Alfonso ci saranno Emilio Nusca, coordinatore dei comuni del cratere all'Aquila; l'avvocato aquilano Stefano Rossi; il consigliere comunale dell’Aquila Enrico Verini; Lucia Pandolfi, consigliere provinciale all'Aquila; Franco Migliarini, segretario regionale Uil pubblica istruzione; Enzo Alloggia, presidente degli emigranti svizzeri e membro dell'associazione Abruzzesi nel mondo; Pino Buongarzoni, chirurgo alla Spatocco di Chieti; Quirino Di Nisio, primario emerito di ginecologia, a Chieti; Fabio Travaglini, direttore dell'UniPmi di Chieti; Donato Di Fonzo, presidente del consiglio comunale di Lanciano; Licio Di Biase, consigliere comunale a Pescara; Roberta Pellegrino, dell’associazione Ananke; a Teramo ci saranno Valdo Di Bonaventura, (il «liberatore della sanità teramana», ha detto D’Alfonso); Monia Pecorale, segreteria provinciale Cgil funzione pubblica; Annamaria Di Furia, vicepresidente provinciale della Cia; Giuseppe D'Alonzo, sindaco di Crognaleto; Valeria Franceschini, funzionario di banca; Ivano Capriotti, dirigente ospedaliero; Nausica Cameli, assessore a Giulianova; Cinzia Iannone, dottoressa a Roseto. Oltre il cerchio stretto dei candidati l’ex sindaco ha messo a punto un elenco di 80 nomi che faranno da garanti per il programma: «Le caratteristiche di queste figure», ha detto D’Alfonso, «sono la riconoscibilità sociale, la competenza e l'assoluta mancanza di vincoli ideologici». Tra loro figurano l'imprenditore Gabriele Gravina, il rettore dell'università di Teramo Luciano D'Amico, il prorettore dell'ateneo aquilano Carlo Masciocchi, i docenti dell'università d'Annunzio Roberto Mascarucci e Piergiorgio Landini, il presidente della sezione abruzzese della Società filosofica italiana Carlo Tatasciore; l'avvocato Antonio Valentini, presidente di Intesa all'Aquila; l'avvocato Tommaso Navarra, difensore di parte civile nel processo per la discarica di Bussi; il presidente della Camera di Commercio di Pescara Daniele Becci; il presidente della Pescara calcio Daniele Sebastiani. Di quale programma dovranno farsi garanti? Ieri D’Alfonso ha anticipato alcuni punti. Innanzitutto cambierà il sistema di reclutamento dei vertici degli enti regionali: Non varrà più il semplice curriculum o il rapporto fiduciario, ma varrà «l’impegno programmatico», cioè le azioni messe in campo sulla base degli obiettivi indicati dal governo regionale. E la remunerazione sarà agganciata ai risultati. Un secondo punto indicato da D’Alfonso è la mappatura delle incompiute. «Nel 1993 venne fatto un libro bianco sulle incompiute, rimasto poi lettera morta. Noi faremo una carta fotografica di esse, ne cito due per tutte: l'autoporto di Roseto e la struttura intermodale di Avezzano. Per evitare che ci sia un intervallo tra il concepimento di un'opera e la sua realizzazione, ci doteremo di una legge regionale obiettivo da approvare a fine anno, con cui si stabiliranno gli obiettivi prevalenti e le figure titolari di poteri per ciascuna opera». Altro punto è la realizzazione di una rete di piste ciclabili che saranno finanziate dall’aumento fino a dieci volte delle royalty sulla produzione di energia idroelettrica.