ABRUZZO. Quanto hanno speso i consiglieri regionali in trasferta nel 2013?
Dopo la richiesta avanzata alla Regione e le titubanze nel fornire i documenti con le cifre analitiche delle trasferte dei consiglieri regionali, le carte sono state alla fine consegnate a PrimaDaNoi.it.
Si tratta dei rimborsi spese per missioni istituzionali per le trasferte riferite all’anno 2013, annualità non presa in esame dall’indagine della procura di Pescara che invece ha indagato sulle spese dei consiglieri politici negli anni 2009-2012, contestando ai 25 indagati rimborsi gonfiati e creste di vario tipo.
Tutte accuse respinte al mittente dai politici coinvolti che nei mesi scorsi hanno ricostruito i vari spostamenti davanti alla Procura di Pescara. C’è chi ha parlato di piccoli errori e chi di attacco della magistratura alla vigilia della campagna elettorale.
Dopo gli interrogatori la pubblica accusa potrebbe essersi accontentata delle ragioni delle difese e quindi chiudere l’indagine con una richiesta di archiviazione oppure portare avanti la tesi accusatoria e chiedere il rinvio a giudizio. Su quale sarà il futuro di questa indagine al momento non ci sono novità. Così come non ci sono novità sull’altro filone su cui pure la procura di Pescara stava indagando, ovvero i rimborsi dei gruppi consiliari.
NEL 2013
Allora ci è venuto spontaneo chiederci che cosa è successo nel 2013 e che tipo di spese siano state effettuate per missioni istituzionali visto che un controllo della procura a quanto pare su questo periodo non vi sarà.
Nel 2013 la spesa complessiva per i rimborsi inserenti le missioni istituzionali per i soli rappresentanti politici ha sfiorato i 40 mila euro ovvero 39.294. A questa cifra bisogna aggiungere altri 22.632 euro per i rimborsi degli dipendenti del Consiglio regionale che talvolta si accodano all’organo politico e si spostano da soli. Le spese appaiono più contenute degli anni precedenti e chissà se questa flessione è stata in qualche modo provocata dalle incursioni dei carabinieri che nel gennaio 2013 hanno iniziato ad indagare con l’acquisizione della documentazione amministrativa presso le sedi della Regione.
Il dato complessivo tuttavia ci è stato fornito senza particolari dettagli: non sappiamo in pratica quanto hanno speso per gli hotel o per i pranzi e la benzina. Se ci sia qualcuno che abbia soggiornato in residenze di lusso pur non potendo, almeno fino a marzo 2013 quando poi il Consiglio regionale ha cambiato le carte in tavola.
Chi ha speso di più tra quelli che siedono in Consiglio regionale? In prima posizione c’è con 14.193 euro di rimborsi richiesti il presidente Gianni Chiodi, al secondo posto con 10.516 euro il presidente del consiglio regionale Nazario Pagano.
E poi: 2.311 euro per Emilio Iampieri, presidente della Commissione speciale, 1.969 euro per l’ex assessore alla Cultura Luigi De Fanis, 1.830 euro per Giuseppe Tagliente, 1.498 euro per Emilio Nasuti presidente della I commissione consiliare, 1.280 euro per l’assessore Mauro Di Dalmazio, 1.231 euro per Mauro Febbo, 1.161 euro per Gianfranco Giuliante, 872 euro per Antonio Prospero, presidente della III commissione consiliare, 849 euro per Giuseppe Di Pangrazio, vice presidente seconda commissione.
Chiudono la classifica: i 495 euro di Paolo Gatti, 566 euro di Nicola Argirò, presidente IV commissione, Alfredo Castiglione con 362 euro, i 106 euro di Ricardo Chiavaroli presidente commissione di vigilanza, e i 55 euro Carlo Masci. Gli altri consiglieri regionali non hanno ottenuto alcun tipo di rimborso, secondo quanto emerge dalle carte fornite dalla Regione. Tre gli assessori che non hanno chiesto rimborsi spiccano Angelo Di Paolo, dimessosi in questi giorni per confluire nel centrosinistra di Luciano D’Alfonso, l’assessore al personale Federica Carpineta e quello ai Trasporti Giandonato Morra.
Tra i dipendenti del Consiglio regionale invece 3.288 euro sono stati rimborsati a Fabio Bianchi, 2.000 a Giovanni Giardino, 1.373 euro a Gilberto Petrucci.
Queste sono le cifre così come ci sono state fornite dopo un “parto” non facile.
Il controllo su queste spese e delle relative ricevute e pezze d’appoggio però è tutta un’altra storia.