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Data: 15/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo
Renzi salva lo stipendio a Moretti. E mette il suo "cassiere" nel cda di Enel

Gli Ad di Eni, Enel, Finmeccanica e Poste verranno pagati "secondo un criterio di mercato". Alberto Bianchi, già alla guida della Fondazione Open, nel consiglio della società dell'energia Ecco tutte le nomine

Donne a volontà. Anche per le società partecipate Matteo Renzi conferma la scelta di puntare convintamente sul gentil sesso. Tre nuovi presidenti e solo Gianni De Gennaro, Finmeccanica, che si salva dalla rivoluzione delle "quote rosa". Ma non sono certo queste le nomine che vanno spulciate. L'impressione è che si tratti di uno "specchietto per le allodole". Un po' di fumo per nascondere la vera partita. Che si fonda su due principi fondamentali: una bella infornata di fedelissimi e lo stipendio di Mauro Moretti al sicuro dalla scure dei tagli.

Andiamo per ordine. Il premier difende con orgoglio il suo lavoro: "Desidero augurare buon lavoro ai nuovi vertici di Enel, Eni, Finmeccanica e Poste italiane. Una squadra di professionisti di grande qualità e riconosciuta autorevolezza che, sono sicuro, lavoreranno per raggiungere gli obiettivi strategici ambiziosi di società che rappresentano asset fondamentali per il Paese. Sono particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da troppo tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico, in linea, anzi all'avanguardia, rispetto alle migliori esperienze europee ed internazionali".

Non solo, Renzi sottolinea che, tra le altre cose, il governo ha proposto alle società di fissare un tetto per gli stipendi dei nuovi presidenti: 238mila euro lordi l'anno ("Una novità che speriamo si imponga come una best practice per tutta la Pubblica Amministrazione e il segnale di una ritrovata sobrietà di un settore pubblico non più distante dai cittadini"). Peccato che, come spiega il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, "gli amministratori delegati verranno pagati secondo un criterio di mercato". Che tradotto vuole dire obiettivi da raggiungere, ma anche un paragone con gli stipendi degli ad delle altre società con cui Enel, Eni, Poste e Finmeccanica si trovano a competere.

Mauro Moretti, quindi, non vedrà quasi sicuramente abbassarsi lo stipendio da 800mila euro netti percepiti da ad di Ferrovie dello Stato. In fondo è quanto già guadagnava, euro più euro meno, il suo predecessore Alessandro Pansa.

"Salvato" Moretti (il nuovo ad di Ferrovie verrà nominato nei prossimi giorni), Renzi si è potuto concentrare sugli altri nomi. Tra cui vale la pena sottolineare Alberto Bianchi. Chi è? Da oggi un nuovo consigliere di amministrazione di Enel, l'uomo che guidava la Fondazione Open, il "braccio economico" dell'ex sindaco di Firenze oggi a Palazzo Chigi.

Fedelissimo per fedelissimo ecco spuntare nel cda di Poste Antonio Campo dall'Orto, inventore di Mtv, e renziano di stretta osservanza. Ma anche il nome di Elisabetta Fabbri richiama alla memoria quello dell'archietetto, ex commissario per il Maggio fiorentino e per i lavori dei Nuovi Uffizi, sarà o lei o un'omonima?

La stessa domanda se la pone David Allegranti, renziologo e giornalista del Corriere Fiorentino parlando di Marco Seracini, nominato nel collegio sindacale di Eni.

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