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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
La carica degli onorevoli a “reddito zero”. Sono 51 i deputati che non percepivano nulla prima di essere eletti. La metà fanno parte di M5S

ROMA Giovani, disoccupati e a “reddito zero”. È la carica dei nullatenenti, o per meglio dire dei nulla dichiaranti al fisco, che sono approdati alla Camera dopo le nuove elezioni. Stando alle dichiarazioni dei redditi che i parlamentari sono tenuti a rendere pubbliche risulta che 51 dei deputati di Montecitorio, nel 2012, cioè prima di essere eletti parlamentari non percepivano nè da redditi da lavoro nè da altre fonti. La maggioranza (25) fa parte del Movimento Cinque Stelle ma parlamentari a “reddito zero” si trovano anche in altri partiti come il Pd (12 parlamentari), Sinistra e Libertà (8), nel Nuovo Centrodestra (1, Rosanna Scopelliti) e Per l’Italia (1, Gea Schirò). Quattro parlamentari a “reddito zero” sono nel Gruppo Misto, ma tre di loro sono ex Pentastellati. Considerando che l’incarico parlamentare ha una retribuzione lorda annua di poco meno di 100.000 euro bisogna dire che questi ragazzi (si tratta infatti per lo più di parlamentari giovani) grazie a Grillo hanno vinto un terno al lotto. Accanto ai “reddito zero” ci sono però anche diversi «incapienti» cioè coloro che guadagnano meno di 8.000 euro lordi l’anno. Secondo le statistiche, questi neo parlamentari prima di arrivare a Montecitorio erano considerati persone che vivevano nell’area della “povertà”. I parlamentari incapienti, a differenza dei reddito zero hanno quasi tutti presentato la dichiarazione, benchè non ne abbiano alcun obbligo. La ragione è semplice, in questo caso avranno il vantaggio di portare un eventuale credito d’imposta in detrazione da quello che nel 2013 sarà il cospicuo stipendio parlamentare. Fra questi si segnalano il non più giovanissimo (33 anni) Emanuele Cozzolino, Segretario della Commissione Affari Costituzionali che nel 2012 ha prodotto un reddito dichiarato di 24 (ventiquattro) euro a fronte di un credito d'imposta da 1.802 euro. Un po’ meglio ha fatto la collega di partito, Mirella Liuzzi, che nel 2012 ha prodotto 114 (centoquattordici) euro portando però a credito d'imposta 400 euro. Zero euro ha dichiarato anche il Vicepresidente della Camera dei Cinque Stelle Luigi Di Maio, il quale però dichiara di aver speso «personalmente» quasi 1.000 euro (esattamente 975,69) per spese elettorali. Apprezzabile un altro parlamentare a «reddito zero», RobertoFico (M5S) che ha presentato la dichiarazione non per avere crediti d'imposta da scontare ma solo per dichiarare la propria abitazione.

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