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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Piccone è il più ricco. Sottanelli, 54mila euro di spese elettorali. I grillini sono i più “poveri”. Superano i 100mila euro solo i deputati e senatori al secondo mandato

PESCARA La prima classifica dei redditi dei parlamentari va stilata tra chi continua a usare solo la carta e chi sceglie di pubblicare tutto su Internet. I primi, hanno reso pubblici i propri i redditi solo sul bollettino annuale redatto dalle presidenze di Camera e Senato (e consultabili da ieri a Roma dalle ore 10 alle 19 nelle rispettive sedi); i secondi hanno deciso volontariamente di firmare la liberatoria per la pubblicazione dei documenti on line oltre che sul bollettino. Una facoltà e non un obbligo di legge, che favorisce però la trasparenza degli atti, perché immediatamente accessibili da chiunque senza viaggi onerosi e trafile burocratiche. Peccato che alcune parti siano secretate, come quelle riferite alle identità dei finanziatori delle campagne elettorali, regolarmente dichiarate ma non visibili al pubblico. Appartengono al gruppo tradizionale dei “cartacei” Paola Pelino (Fi), Giovanni Legnini (Pd), Vittoria D’Incecco (Pd), il deputato abruzzese d’adozione Yoram Gutgeld (Pd), Federica Chiavaroli (Ncd) e Antonio Razzi. Delle loro dichiarazioni non c’è traccia sul sito di Camera e Senato. Poi ci sono tutti gli altri. Il campione assoluto dei deputati che dichiarano in rete è Filippo Piccone, parlamentare del Nuovo centrodestra e prossimo candidato alle elezioni europee. Piccone si classifica primo non solo per il reddito (201.888 euro) ma anche per il profilo patrimoniale e professionale: è proprietario con quote variabili di 7 fabbricati tra Celano, Latina e Roma; è amministratore unico di due società, la Ermy e la Ermadu, e presidente del consiglio d’amministrazione di Korus, oltre a essere consigliere del Consorzio universitario della Marsica. Alle ultime politiche ha speso 11.295 euro per la campagna elettorale. Non molti rispetto ai 54.755 euro (record regionale) investiti dal deputato di Scelta Civica Giulio Cesare Sottanelli (reddito dichiarato 87.000). Sulla stessa linea è il deputato del Nuovo centrodestra Paolo Tancredi che per la campagna elettorale ha speso 41.660 euro, a fronte di un reddito annuale di106.120 euro. Tutti gli altri limitano le spese elettorali sotto i 10mila euro e qualcuno non ne dichiara affatto, come tutti i deputati abruzzesi del Movimento 5 stelle, ad eccezione di Gianluca Vacca che dichiara 2.900 euro di spese e un reddito di 25.387 euro. In genere i grillini sono i più “poveri” (tutti sotto i 25mila euro), anche perché il reddito è riferito al 2012 quando erano fuori dal Parlamento. Tra gli altri parlamentari Fabrizio Di Stefano (Fi) si mantiene dignitosamente al secondo posto con 134.105 euro e 12 fabbricati di proprietà detenuti in varie quote. Basse le spese elettorali: 2.170 euro. Il medico vastese Maria Amato denuncia il suo stipendio di primario radiologo, 83.814 euro; Antonio Castricone quello di funzionario Aca, 47.814. Stefania Pezzopane (Pd) si ferma a 27.998 euro, Gianni Melilla (Sel) a 47.114. Tommaso Ginoble (Pd) è al secondo mandato e dichiara 111.633 euro e quote di 5 fabbricati. Va segnalato Gaetano Quagliariello (Ncd), eletto in Abruzzo. Non tanto per i 96 mila euro di reddito, ma per la casa a Parigi. Giustificata, essendo studioso di de Gaulle.

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