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Pescara, 24/11/2024
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Data: 15/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Tentato abuso, 6 mesi per Castiglione. L’accusa: ha favorito la scuola di danza della compagna. Il vice presidente: non torno indietro, mi ricandido

PESCARA Sei mesi di condanna per il reato di tentato abuso d’ufficio. Aveva scelto il rito abbreviato e, ieri, per il vice presidente della Regione Alfredo Castiglione è arrivata la sentenza del giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Romano Gargarella che ha ridimensionato l’accusa e la richiesta del pm Antonietta Picardi. Se proprio una settimana fa il pm aveva chiesto una pena di un anno e quattro mesi per il reato di associazione per delinquere in esterno finalizzata alla corruzione, ieri il giudice ha dimezzato la richiesta infliggendo sei mesi all’attuale assessore regionale allo Sviluppo economico e derubricando il reato in quello minore di tentato abuso d’ufficio. «Non posso che esprimere il mio sconcerto per una sentenza di condanna per un reato, il tentato abuso d’ufficio, che il pm non mi ha mai contestato», dice Castiglione. «Per quanto amareggiato proseguirò con rinnovata energia nella già intrapresa campagna elettorale non sussistendo alcuna causa ostativa alla mia candidabilità», conclude Castiglione. Il vice presidente della Regione, difeso dall’avvocato Dante Angiolelli che annuncia l’ appello, era finito nell’inchiesta su presunte assunzioni clientelari e appalti pilotati nella Regione nell’ambito del progetto comunitario Adriatico Ipa. Il suo ruolo in quella vicenda era stato delineato nel capo d’imputazione in cui, com’era scritto, Castiglione veniva chiamato in causa perché, per l’accusa, «pur non facendo stabilimente parte dell’associazione per delinquere operava la sua autorevolezza per l’aggiudicazione pilotata di commesse pubbliche». Diceva ancora l’accusa che il vice presidente della Regione avrebbe «favorito il progetto di Corrado Troiano e si sarebbe speso per far ottenere la promessa di erogazioni di fondi in favore dell’associazione di danza Rassjanka della compagna». «Alla luce della sentenza che ha derubricato il reato in tentato abuso d’ufficio è caduto tutto l’impianto accusatorio», dice l’avvocato Angiolelli che aggiunge anche che «sono stati lesi i diritti difensivi visto che la nuova imputazione non era mai stata formulata». L’avvocato, nella precedente udienza, aveva chiesto l’assoluzione piena per Castiglione richiamando anche il provvedimento del giudice per le indagini preliminari Marco Billi che aveva rigettato la richiesta d’interdizione dai pubblici uffici perché mancavano «gravi indizi di colpevolezza». Ieri, la sentenza ha modificato il capo d’imputazione in quello meno grave di tentato abuso d’ufficio ma comunque il legale farà appello.

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