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Data: 15/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Redditi bassi, verso un bonus proporzionale al reddito

ROMA Si lavora per inserire nel decreto sull’Irpef atteso per venerdì anche il provvedimento che riguarderà gli incapienti, quei lavoratori che avendo un reddito molto basso non versano imposta e dunque non possono beneficiare dell’incremento delle detrazioni. C’è l’ipotesi di un bonus in busta paga, proporzionale al reddito ed anticipato dal datore di lavoro.
Ma questo capitolo è particolarmente delicato e dunque sono in corso ulteriori verifiche tecniche. Parecchi i problemi da risolvere. L’intervento va coordinato con quello relativo alla generalità dei dipendenti, per evitare che paradossalmente proprio questi ultimi siano penalizzati. Un altro nodo riguarda la stessa platea degli aventi diritto, la cui definizione non è immediata, ad esempio in relazione alla situazione familiare. Se per un dipendenti senza coniuge o figli a carico la soglia dell’incapienza è posta a circa 8.100 euro, in caso di carichi di famiglia l’impossibilità di fruire di maggiori detrazioni scatta già a livelli più alti. Per questi motivi l’erogazione agli incapienti potrebbe avvenire anche con modalità diverse, ad esempio in un’unica soluzione annuale.
LA SPENDING REVIEW
Ieri intanto nell’ambito delle audizioni sul Def è stato ascoltato dalle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato anche il commissario straordinario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli.
Il commissario ha confermato, giudicandola «fattibile» la stima del governo che punta a mettere insieme con la revisione della spesa 4,5 miliardi già nel 2014, per dirottare queste risorse alla riduzione del cuneo fiscale. Per realizzare questo obiettivo però sarà anche necessario avviare quello che lo stesso Cottarelli chiama la seconda fase dell’operazione, ovvero la riorganizzazione dell’apparato territoriale dello Stato, come prefetture, capitanerie di porto e così via. Questi interventi dovranno essere definiti nel corso dell’estate per poi essere approvati con la legge di stabilità. Quanto alle modalità dell’intervento Cottarelli ha auspicato tagli «meno lineari possibile», confermando l’intenzione di escludere i servizi pubblici essenziali.

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