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Pescara, 24/11/2024
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Data: 16/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ugl, 593mila euro sui conti di Centrella «Pronto a lasciare». Il denaro per gioielli, orologi e la spesa al supermercato. Gli investigatori hanno trovato 37 carte di credito prepagate intestate al sindacalista

ROMA Abiti, gioielli, orologi e persino la spesa con i soldi del sindacato. Gli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, ieri, si sono presentati al mattino presto nella sede dell’Ugl, in via Margutta, ma hanno bussato anche in quella nuova, in via delle Botteghe Oscure, e poi alla porta di casa del segretario generale dell’Unione generale del lavoro. A Giovanni Centrella hanno notificato un decreto di perquisizione con ipotesi pesanti: associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita. Con la moglie, Patrizia Lepore, e la segretaria, Laura De Rosa, avrebbe sottratto all’Ugl 593mila 400euro. Denaro trasferito sui suoi conti e su 37 carte prepagate. Centrella, difeso dall’avvocato Irma Conti, prima si presenta in procura, poi si difende in conferenza stampa: «E’ tutto tracciabile. Non ho alcuna preoccupazione».
LA DIFESA
«Nessun acquisto di gioielli, nessuna irregolarità, nessun fondo nero». Prova a difendersi Centrella, contestando, punto per punto, lo scarno decreto di perquisizione che fa riferimento ai trasferimenti di denaro: i 38.425 euro, transitati dal conto Ugl a quello di sua moglie dal 2010 a oggi, spiega, corrispondono agli emolumenti percepiti nel tempo «quando ero operaio Fiat. Volevo evitare di mischiare i miei soldi con quelli del sindacato, che si trovano sul mio conto corrente». Quanto alle 37 carte di credito, sulle quali sono finiti 338.150 euro, Centrella chiarisce: erano a disposizione dei dieci segretari confederali e dei tre vicesegretari «per spese legate alla loro attività». Infine, i 216.887 euro transitati dal conto Ugl al suo deposito bancario. Era un escamotage per fare fronte a una truffa ai danni del sindacato e nota alla magistratura, sostiene il segretario. Non ha intenzione di dimettersi, ma se la segreteria glielo chiedesse sarebbe «pronto a un passo indietro». Invece, in serata, Centrella incassa la fiducia.

Il denaro per gioielli, orologi e la spesa al supermercato
Gli investigatori hanno trovato 37 carte di credito prepagate intestate al sindacalista

IL DECRETO
ROMA Due conti correnti e trentasette carte prepagate: così, dal 2010 ad oggi, 593mila euro sarebbero stati sottrati alle casse del sindacato. L’indagine nei confronti del segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, della moglie, Patrizia Lepore, e della segretaria, Laura De Rosa, è partita dalle segnalazioni dell’ufficio antiriciclaggio di Bankitalia. I cosiddetti ”sos”, inviati al nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza. E gli uomini del generale Giuseppe Bottillo sono andati a ritroso per seguire il flusso di quel denaro: versamenti su depositi privati e prelievi in contanti. Oltre a 37 carte prepagate caricate e poi svuotate. Il conto è di oltre 593mila euro in tutto.
LE ACCUSE

L’ipotesi del procuratore aggiunto Nello Rossi e del pm Stefano Pesci è che Centrella, la moglie e la segretaria non fossero soli a sottrarre soldi dalle casse del sindacato. Ma associati «con altre persone, allo stato non ancora individuate, al fine di commettere una serie indeterminata di delitti di appropriazione indebita pluriaggravata in danno del patrimonio dell’associazione sindacale». Si legge nel decreto di perquisizione: «Abusando del proprio ruolo e potendo disporre dei fondi dell’associazione, Centrella si appropriava di somme ingenti sottratte in vario modo dai conti dell’associazione dindacale: «Effettuando bonifici per almeno euro 216.887,58 a favore di un proprio conto corrente. Effettuando bonifici per almeno 38.425 euro a favore di un conto corrente intestato alla moglie Patrizia Lepore; effettuando prelievi in contanti destinati a essere versati su conti correnti propri o della moglie, Patrizia Lepore per importi non inferiori a 338.150». Soldi che da quei conti, sarebbero poi finiti su «37 carte prepagate che venivano utilizzate in parte da lui in parte da terzi non ancora identificati».
LE IPOTESI

La procura sospetta «una sistematica sottrazione di fondi di pertinenza dell’associazione da parte di Centrella e degli associati». Ieri i militari si sono presentati nelle due sedi del sindacato e in casa del segretario generale, alla ricerca di documentazione bancaria e contabile. In base ai primi accertamenti, della Finanza i soldi sarebbero stati impiegati per l’acquisto di abiti, orologi, gioielli e persino per pagare il conto della spesa al supermercato.

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