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Pescara, 24/11/2024
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Data: 16/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Tangenti in Abruzzo - Nemmeno uno sguardo tra la Zingariello e De Fanis Faccia a faccia di due ore. Per l’ex assessore lei è inattendibile. L'avvocato Massimo Cirulli: «La credibilità della Zingariello è stata fortemente minata»

PESCARA Lei si è definita «cristallina», il suo avvocato, Tommaso Navarra, «soddisfatto», ma per i difensori degli altri indagati Lucia Zingariello ieri ha dato prova della sua inattendibilità. Tacchi altissimi, pantaloni aderenti e uno spolverino rosso avvitato, l'ex segretaria e amante dell’ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis è stata la prima a varcare la porta dell'aula 8 del Tribunale di Pescara. Il suo sguardo non si è incrociato neanche una volta con quello dell'uomo che lei accusa di aver preso tangenti. «Ero concentrata sull'incidente probatorio», ha poi dichiarato all'Agi al termine dell'atteso faccia a faccia con De Fanis svoltosi nell'ambito dell'inchiesta «Il Vate». Più di due ore di confronto, nel corso del quale - ha detto l'avvocato dell'ex assessore, Massimo Cirulli - «la credibilità della Zingariello è stata fortemente minata» dato che - ha aggiunto l’avvocato Angela Pennetta, in aula per conto di Ermanno Falone, rappresentante legale dell'associazione Abruzzo Antico - «ha parlato tanto senza dire niente». Una tesi che avrebbe trovato conferma nell'esortazione che sarebbe stata rivolta alla Zingariello dal pm Giuseppe Bellelli, il quale nel bel mezzo del confronto le avrebbe chiesto di dire «qualcosa di credibile». Due i punti di discussione: i viaggi a Roma e Bologna del 25 marzo e il 3 aprile 2013 per i quali i due avrebbero «usato la macchina della Regione a Roma, per raccomandare il fratello di Zingariello alle Poste, e a Bologna, per una visita medica della donna»; e i rapporti tra De Fanis e Andrea Mascitti, l'imprenditore che, con una telecamera nascosta, ha documentato un incontro compromettente con l'ex assessore e che - ha raccontato la donna ai cronisti - «oggi è venuto a salutarmi cordialmente». Ci sono poi quegli assegni, valore 18 mila euro, staccati da De Fanis alla Zingariello tra maggio e ottobre 2013. Prestiti, avrebbe detto in aula, cambiando subito dopo versione e definendoli regali. La donna, che secondo l'accusa avrebbe collaborato con De Fanis perché Mascitti ed altri imprenditori pagassero tangenti in cambio dell'erogazione dei fondi per le manifestazioni culturali previste in occasione del 150° anniversario della nascita di Gabriele d'Annunzio, avrebbe quindi ribadito la sua estraneità alla vicenda affermando di aver presenziato a qualche incontro solo in veste di segretaria. Se per i tre indagati contro cui punta il dito, dunque, la Zingariello avrebbe dato prova di inattendibilità tanto da spingere Cirulli a presentare istanza di revoca dell'obbligo di dimora a carico di De Fanis nonostante la scadenza dei termini della misura cautelare sia il 6 maggio, di parere opposto è il nuovo avvocato della donna, Navarra, secondo cui «sono state confermate tutte le dichiarazioni già rese nei precedenti interrogatori di novembre e dicembre scorsi». La Zingariello è stata avara di dichiarazioni davanti alle telecamere: «Si sposta sempre l'attenzione dall'assessore De Fanis, che era il responsabile di tutto, alla mia persona», ha affermato.

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