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Pescara, 24/11/2024
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Data: 17/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il Tar cancella la pedonalizzazione del Corso. La sentenza elimina anche la via parallela sulle aree di risulta e il rondò di via Teramo. La vittoria dei commercianti Ma il Comune non si arrende

PESCARA Corso Vittorio Emanuele riaprirà al traffico e la via parallela sulle aree di risulta sarà eliminata insieme alla rotatoria di via Teramo. La sentenza di merito del Tar, appena depositata, spazza via il progetto del Comune che contemplava la riqualificazione del corso, con una semi-pedonalizzazione, e la deviazione della circolazione sulla strada alternativa. Nel dettaglio, il verdetto prescrive che corso Vittorio Emanuele riaprirà effettivamente una volta conclusi i lavori, non potendo esserlo subito dal momento che i lavori sono in pieno svolgimento, e che la strada parallela e la rotatoria saranno cancellate contestualmente al termine dei lavori. Una sentenza che ha conseguenze pratiche e politiche enormi perché boccia di fatto un progetto sul quale l’Amministrazione comunale aveva puntato forte, tirando dritto per mesi anche di fronte alle dure proteste dei commercianti. Questi ultimi si sono visti accogliere il ricorso, preparato dall’avvocato Angelo Tenaglia, di contro il Comune si è visto smantellare il cantiere più contestato degli ultimi anni. In quindici pagine, il Tar conferma il primo giudizio del 22 novembre, con il quale aveva accolto il ricorso di Confcommercio che chiedeva la sospensiva, poi annullata il 10 gennaio dal Consiglio di Stato. Tre giorni dopo, l’Amministrazione di centrodestra apriva il cantiere e un mese e mezzo dopo anche la strada sulle aree di risulta destinata ad assorbire tutto il traffico del centro, allestendo pure la rotatoria di via Teramo. «Col progetto definitivo ed esecutivo qui impugnato - recita il passo cruciale della sentenza - si è trasformato un parcheggio pre-esistente in un’arteria supplementare e sussidiaria del corso Vittorio Emanuele II. Il dato oggettivo del rilevante mutamento della destinazione urbanistica implica, pertanto, che ai sensi della disciplina richiamata delle Nta (Norme tecniche di attuazione) del vigente Piano regolatore generale, sarebbe stato necessario approvare preventivamente il piano attuativo, di competenza, com’è noto, del Consiglio comunale». In tal modo, il Tar conferma che da una parte il progetto di riqualificazione va considerato nel suo complesso (pedonalizzazione del corso, rotatoria e strada alternativa) e non come singoli interventi slegati. Proprio per questo motivo, il Tribunale amministrativo regionale dà torto al Comune e ragione a Confcommercio decretando che un intervento di questo tipo non poteva essere approvato con una semplice delibera di Giunta, ma doveva passare necessariamente per l’ok del Consiglio comunale.

La vittoria dei commercianti Ma il Comune non si arrende
Ezio Ardizzi euforico: «Un grande successo per l’Ascom»

PESCARA Esulta Confcommercio, reagisce il Comune annunciando ricorso al Consiglio di Stato. La sentenza del Tar ha innescato una reazione a catena fra commercianti, istituzioni e cittadini l’un contro l'altro "armati" su un progetto che ha fortemente diviso la comunità pescarese. Due anni di preparazione alla battaglia, da quando il Comune aveva annunciato di voler riqualificare corso Vittorio Emanuele con una semipedonalizzazione e altri interventi sulle aree di risulta. Tre mesi di guerra totale, dal 13 gennaio quando il Comune aveva aperto il cantiere. Una sfida infinita, snervante, destinata a protarsi sin dopo le elezioni, ma che sulle sulle elezioni di fine maggio avrà un peso specifico perché sul progetto di corso Vittorio l’Amministrazione comunale e Carlo Masci, leader di Pescara Futura, hanno scommesso forte. Ora, però, sono i commercianti a godersi il successo e in particolare il presidente di Ascom Ezio Ardizzi: «Il Tar ha disposto che, non appena terminati i lavori di riqualificazione, corso Vittorio Emanuele venga riaperto al traffico veicolare originario e quindi aperto a tutte le automobili; contestualmente sarà chiusa l’arteria alternativa nell’area di risulta che nel breve resterà aperta solo per non arrecare nocumento ai ricorrenti e ai commercianti di Pescara. Si tratta di un grande successo per la nostra associazione e per tutti commercianti che ci hanno sostenuto in questa battaglia, anche manifestando ogni giorno il loro malcontento presso la rotatoria di via Teramo». Come prima conseguenza, infatti, dopo tre mesi è cessato il sit-in quotidiano. Parola fine che invece l’Amministrazione comunale ritiene non sia stata scritta. «Impugneremo subito dinanzi al Consiglio di Stato - è la reazione dell’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli - la sentenza con cui il Tar ha accolto i ricorsi della Confcommercio e di due singoli operatori commerciali». Come primo atto, la Giunta approva stamane la delibera di impugnazione, chiedendo anche la sospensiva della sentenza stessa e affidando sempre all’avvocato Tommaso Marchese la difesa del Comune. Fiorilli contesta proprio le asserzioni del Tar «considerando che, in realtà, la strada oggi utilizzata dai veicoli per il transito esisteva già ed era la stessa che consentiva l’accesso al parcheggio, una strada che ci siamo limitati ad adeguare. Tuttavia, il Tar rileva che, sino al termine dei lavori di sistemazione di corso Vittorio Emanuele, la strada in esame, benché illegittimamente realizzata, rappresenta la principale via alternativa di deflusso al traffico, sicché ove la sentenza venisse portata a esecuzione prima del termine di completamento dei lavori, e prima del ripristino della viabilità sul corso, si potrebbe creare una paralisi di una porzione rilevante della viabilità cittadina». Ed è su questo punto che il Comune fonda le speranze di rovesciare il risultato: «Per tale ragione il Tar ha differito l’applicazione della propria sentenza al completamento dei lavori su corso Vittorio Emanuele, cantiere che non è mai stato impugnato, - sottolinea Fiorilli - né messo in discussione e che quindi andrà comunque avanti e sarà completato». A livello politico, la reazione di Antonio Blasioli e Giuliano Diodati del Pd per i quali «il Tar ha definitivamente chiarito che la competenza a decidere sulla viabilità dell'area di risulta è del consiglio comunale».

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