PESCARA «Luigi Albore Mascia ha fatto il sindaco nel periodo peggiore attraversato dalla politica italiana dal dopoguerra ad oggi, perché di fatto si è ritrovato senza risorse pubbliche. Ma nonostante queste difficoltà oggettive, è riuscito a portare a termine la legislatura senza alcun problema. Non c’era quindi nessun impedimento alla sua ricandidatura alla guida di Pescara». Il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli, usa poche parole, ma dirette e coincise, per suggellare la corsa elettorale del sindaco uscente e l’appoggio politico del partito di Silvio Berlusconi. Ieri pomeriggio, nella sede di Forza Italia, al terzo piano in piazza della Rinascita, si è riunito il gotha pescarese del centrodestra: oltre a Mascia e Matteoli, hanno partecipato all’incontro gli assessori Eugenio Seccia, Guido Cerolini, Massimo Filippello, Isabella Del Trecco, il consigliere comunale dell’Aquila Guido Liris, il consigliere regionale Riccardo Chiavaroli e alcuni candidati alle amministrative. Ospite d’eccezione il senatore Antonio Razzi, che a margine dell’incontro non ha lesinato commenti sulla spaccatura interna al centrodestra pescarese. «Tante volte è meglio stare zitti», ha detto prima di lanciarsi nella sua invettiva contro il candidato del Nuovo centrodestra, Guerino Testa, «perché qui c’è qualcuno che si sente il padrone di Pescara e invece, probabilmente, è solo malato di protagonismo. A dieci giorni dallo scioglimento del consiglio comunale è stato ordito un complotto contro Mascia, andando tutti a dimettersi dal notaio. Allora mi chiedo chi sia veramente l’artefice di tutto questo: se non si sia cercato di far cadere un sindaco che ha governato bene per cinque anni, senza essere mai inquisito, in modo da avere il pretesto per proporre un nome alternativo. Al contrario noi dobbiamo solo essere orgogliosi e vantarci di tutto quello che ha fatto Mascia». Assente giustificato al vertice con Matteoli, membro del comitato di presidenza di Forza Italia, il presidente regionale Nazario Pagano, impegnato a Roma nella presentazione delle candidature per le elezioni europee. «Il centrodestra potrebbe ricompattarsi in vista di un ballottaggio», ha spiegato Matteoli, «spero che non ce ne sia bisogno e che Mascia vinca al primo turno, ma in caso contrario è bene che i moderati si ritrovino, così come sta accadendo in Regione. Sulla candidatura a sindaco non c’è stato nessun bluff, ma piuttosto uno scontro tra due persone che meritavano la candidatura. E questa è una fortuna per Pescara. La scelta di Mascia è stata però quella più naturale, poiché dalla prima riunione abbiamo stabilito che gli uscenti che desideravano ricandidarsi e che non avevano commesso alcun errore durante la consiliatura, lo avrebbero fatto senza problemi». Matteoli ha proseguito poi soffermandosi sul potenziamento infrastrutturale di Pescara. «Come ministro alle infrastrutture», ha rimarcato, «avevo preparato il potenziamento della linea ferroviaria che collega Pescara con Roma. Il programma del ministro Lupi riprende il mio progetto, ora bisogna lavorarci, magari studiando un project financing».