PESCARA «Avanti con Filò? Non se ne parla più, ora finalmente possiamo dire basta ai lavori». Stop ai cavi elettrici, quindi, e inoltre il ritorno a breve del mercato rionale del mercoledì sulla strada parco. Scongiurato il pericolo di incorrere in eventuali sanzioni per ritardi nei lavori alla filovia, il sindaco di Pescara ha deciso, ieri, di non rimettere a disposizione della Balfour Beatty le aree interessate dall’elettrificazione, ovvero il tratto compreso tra via Muzii e via Acquacorrente. Ripresa dei lavori programmata per il 22 aprile. Un documento senza il quale il cantiere incassa un fermo incontestabile. Ora, il destino travagliato della filovia passa nelle mani del Tribunale amministrativo regionale; il 19 giugno, infatti, i giudici della sezione distaccata di Pescara dovranno pronunciarsi in merito ai ricorsi sulla legittimità dell’opera, presentati da Wwf, dall’associazione Carrozzine determinate e dai comitati cittadini. Dopo la guerra epistolare delle ultime settimane con il presidente della Gtm, Michele Russo, che aveva minacciato il ricorso alla Corte dei conti nel caso di un ulteriore stop ai lavori, il sindaco Mascia si è preso alcuni giorni per studiare insieme ai legali del Comune tutti gli aspetti giuridici relativi a un eventuale fermo del cantiere. Alla luce delle consultazioni con il direttore generale del Comune Stefano Ilari e il difensore civico Giovanni Stramenga, è emerso che il sindaco ha «la facoltà di non rimettere alla ditta appaltatrice le aree interessate dai lavori»; il tutto senza che l’istituzione da lui rappresentata possa rischiare alcuna pena pecuniaria. «Finalmente possiamo fermare l’elettrificazione», ha dichiarato il primo cittadino, spiegando inoltre che nella sua decisione è pesato molto anche il rallentamento registrato nei lavori nell’ultimo anno. «Ho aspettato di vedere i progressi della filovia, ma in questi mesi è stato fatto poco e, per di più, senza prendere in considerazione le prescrizioni del Comitato Via. Ora basta». Alla luce del recente verdetto del Tar che ha accolto il ricorso dei commercianti sull’illegittimità di alcune opere attinenti la pedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele, la decisione di Mascia di rimettere il futuro della filovia ai giudici apparirebbe sensata. Ma le sorprese non sono finite. Il sindaco ha inoltre annunciato la volontà di far ritornare sulla strada parco il mercato rionale del mercoledì, delocalizzato dall’ottobre 2012 nel quadrilatero tra via Cadorna, via Settembrini e viale Kennedy. «Sono favorevole al ritorno del mercato nella sua vecchia collocazione – ha detto - stiamo lavorando per far in modo che ciò accada al più presto».
Esultano ambientalisti e le associazioni per la tutela della strada parco. «Finalmente siamo stati ascoltati dall'amministrazione di Pescara - esordisce il portavoce dei comitati cittadini, Ivano Angiolelli -. Dopo quattro anni di silenzio, il sindaco ha maturato una decisione giusta, che salvaguarda gli interessi generali». Soddisfazione condivisa appieno anche dal Wwf. «Una scelta saggia, Mascia ha recepito le nostre preoccupazioni - ha detto Loredana Di Paola -. Ci auguriamo che questa vicenda possa concludersi al più presto per permettere ai cittadini di riappropriarsi di un'isola pedonale e ciclistica che sorge in mezzo a un mare di cemento». Una decisione importante, ma «dovuta e comunque in netto ritardo perché non dobbiamo dimenticare che il progetto Filò è un'opera pubblica che costa 30 milioni di euro alla comunità - tiene a precisare il presidente di Carrozzine determinate, Claudio Ferrante -. Le opere pubbliche devono nascere senza barriere, ma la strada parco ne è piena. Gli ostacoli vanno abbattuti indipendentemente dal verdetto del Tar». Appuntamento con i giudici il 19 giugno, quindi, per scrivere una nuova pagina nella storia di un’opera travagliata e contestata. Ma prima ancora c'è un altro appuntamento importante. Il 22 maggio si devono discutere le opposizioni presentate da Wwf e Codici alla richiesta di archiviazione del procedimento penale a carico dei responsabili del Filò, nove persone tra cui anche il presidente della Gtm Michele Russo.
Russo: «È una decisione politica. Chi sbaglia paga»
PESCARA «È una decisione politica». Michele Russo non usa perifrasi per commentare il provvedimento del sindaco Luigi Albore Mascia, che non concederà le aree della strada-parco sul territorio pescarese. «È una decisione politica - ribadisce il presidente della Gtm - perché non c’è alcuna motivazione tecnica per ritardare ulteriormente i lavori della filovia, proprio ora che la ditta appaltatrice, la Balfour Beatty, aveva predisposto tutto per iniziare l'elettrificazione del tracciato». Russo mette l'accento per la terza volta sul carattere politico della decisione di Mascia, essendo in questa fase soprattutto il responsabile della comunicazione elettorale di Guerino Testa. E ancora: «Non esiste alcuna spiegazione giuridica ed è per questo che il sindaco di Pescara si assumerà le responsabilità quando l'impresa chiederà i danni». Una minaccia o una promessa (fate voi), di certo Russo, dietro la calma di facciata, è furente. «Con la decisione di attendere il verdetto del Tar del 19 giugno - sostiene - si fanno slittare i lavori di altri cinque mesi. Perché fra la sentenza, il deposito e i vari passaggi burocratici arriveremo a fine estate».
«Ed è politica a maggior ragione la decisione di Mascia, - conclude Russo - in quanto il sindaco per cinque anni è stato sempre zitto e favorevole alla filovia e solo ora, guarda caso, si ricorda che c'è il Tar, che ci sono problemi da risolvere, che risolveremo sicuramente, mentre non più tardi di un mese fa aveva detto che "la filovia, piaccia o no, partirà". Vi sembra normale tutto questo? A me no».