PESCARA Il 22 aprile doveva essere per la Gtm il giorno del via all'elettrificazione della strada-parco per il progetto filovia, sarà invece il giorno della carta bollata. Il presidente Michele Russo annuncia la diffida al Comune e il ricorso alla Corte dei Conti, sempre a carico dell'Amministrazione Mascia, per i danni erariali causati dallo stop ai lavori. Tutto è nato dopo la decisione del sindaco di non concedere le aree per consentire l'elettrificazione del tracciato che la ditta appaltatrice, la Balfour Beatty, avrebbe eseguito di notte in due riprese: martedì 22 e mercoledì 23 aprile. Ma la recente svolta impressa da Mascia dà lo stop alla filovia, in attesa della sentenza del Tar, prevista per il 19 giugno. Alla scelta del sindaco hanno plaudito associazioni ambientaliste, comitati civici (Strada-parco e Utenti) e Maurizio Acerbo (Prc) che insieme a Fausto Di Nisio aveva presentato un ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale il 9 aprile che impegnava il sindaco a fermare i lavori. In base a quel documento, Mascia si era deciso a dare seguito alla volontà dell'assise civica, ma la lettura che ne dà lo stesso Russo è di tutt'altro tenore: «L'ho detto e lo ripeto, - attacca - quella del sindaco Mascia è una presa di posizione prettamente politica in quanto priva di alcuna motivazione tecnica o giuridica. Un sindaco può fermare i lavori solo nel caso di gravi rischi per la salute pubblica. Rischi che non sussistono nella fattispecie perché i lavori si dovevano svolgere con le strade chiuse e nottetempo proprio per scongiurare qualsiasi tipo di pericolo». Per Acerbo e Loredana Di Paola, ma anche per Mario Sorgentone, l'altolà del sindaco «è cosa buona e giusta, una decisione saggia in attesa che si pronunci il Tar su un progetto obsoleto e pieno di irregolarità». Passata la Pasqua, sulla strada-parco la via Crucis continua.