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Pescara, 24/11/2024
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Data: 23/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Il presidente Chiodi «sforbicia» le tasse Per oltre mezzo milione di abruzzesi una riduzione del 25% delle addizionali Irap e Irpef. Gli effetti saranno minimi per l'Irpef e non andranno al di là di un risparmio di 3 euro mensili per i redditi al di sotto dei 28 mila euro annui. A beneficiarne, in misura maggiore, saranno le imprese

PESCARA Giù le tasse, nonostante la crisi. Le addizionali regionali Irap e Irpef, in Abruzzo, scenderanno del 25%. Il taglio ammonterà a 33 milioni di euro e a beneficiarne saranno 550 mila contribuenti. «Siamo l’unica Regione ad alleggerire il prelievo fiscale nei confronti dei cittadini e delle imprese – esulta il governatore Gianni Chiodi –. Un risultato straordinario, che siamo riusciti ad ottenere senza tagliare i servizi e riducendo contestualmente il debito». Il semaforo verde, da parte del ministero dell’Economia e del tavolo di monitoraggio interministeriale, è scattato ieri mattina. «Per il secondo anno consecutivo – rimarca Chiodi – è stata certificata la stabilità finanziaria dei nostri conti». Considerando la sforbiciata dello scorso anno, l’Abruzzo è riuscito a tagliare 73 milioni di euro di tasse nel giro di un biennio. Di questi tempi, non è un’operazione da poco. A beneficiarne, in misura maggiore, saranno le imprese, dal momento che l’addizionale Irap è all’uno per cento e che la riduzione del 25% si applicherà anche ad importi piuttosto elevati. La diminuzione dell’addizionale Irpef, invece, riguarderà soltanto le fasce di cittadini meno abbienti, con redditi al di sotto dei 28 mila euro annui: gli effetti saranno minimi e non andranno al di là di un risparmio di 3 euro mensili.

«In certi casi sarà perfino difficile accorgersene – conferma il presidente della Regione – ma è comunque un segnale importante per i cittadini abruzzesi, che non dovranno più vergognarsi di essere i più tassati d’Italia». I vantaggi si riveleranno più consistenti per le imprese. «Queste misure contribuiranno a contrastare la recessione – osserva Chiodi – Le nostre imprese sono poco competitive, proprio perché sottoposte ad una tassazione eccessiva». A un mese dal voto per le regionali, rischia di passare per un annuncio elettorale. È lo stesso governatore uscente a prevenire le obiezioni: «Non abbiamo potuto fare altro che subire i tempi di questa decisione, visto che i tavoli di monitoraggio sono stati convocati nel luglio scorso e l’Abruzzo è stata una delle ultime regioni ad essere esaminate». Per Chiodi, in ogni caso, sarà un ottimo argomento da spendere in campagna elettorale: nel 2008 rilevò una Regione sull’orlo del default, travolta dallo scandalo sanitopoli e con una voragine debitoria da 2,5 miliardi di euro. «Il debito è sceso a 530 milioni di euro – rimarca il governatore – senza dimenticare che il 60% di tale importo è in contenzioso e dunque pagheremo solo se avremo torto». Chiodi smentisce con i numeri chi lo accusa di avere risanato i conti, a colpi di tagli ai servizi: «Il punteggio dei nostri livelli essenziali di assistenza è già al di sopra degli standard del 2009 e a settembre, per la prima volta nella nostra storia, risulteremo formalmente adempienti. Rispetto al 2008 spendiamo più soldi per la sanità, ma soprattutto li spendiamo meglio, sottraendoli a sprechi e privilegi, ragionando nell’interesse generale e non in base alle pressioni dei soliti ambienti».

Sempre nel prossimo settembre, potrebbe esserci un’altra importante novità. «Sarà posta la parola fine al commissariamento della sanità regionale – fa sapere Chiodi – a patto che la Regione sia in grado di presentare un Piano che offra delle garanzie contro il ripetersi degli scempi del passato».

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