AVEZZANO Troppi dubbi, poche certezze e poca chiarezza. Così il Gup del Tribunale di Avezzano si era pronunciato un anno fa sulla vicenda di Ezio Stati, accusato insieme alla figlia Daniela, ex assessore e attuale consigliere regionale, al genero Marco Buzzelli, all’imprenditore Vincenzo Angeloni e al manager Sabatino Stornelli di corruzione in concorso. Ora la Procura di Avezzano (procuratore Roberto Sabelli) dopo la trasmissione degli atti da parte dello stesso Gup, ha firmato il nuovo avviso di conclusione delle indagini nell'inchiesta per corruzione aggravata sempre per gli stessi indagati. Daniela Stati ha annunciato giusto due giorni fa la sua ricandidatura alla Regione con Abruzzo civico.
La vicenda risale agli anni 2008-2009, periodo in cui, secondo gli investigatori, la famiglia Stati, e in particolare Daniela (tra il 2009 e il 2010 assessore regionale all'Ambiente) avrebbe percepito regalie da Angeloni e Stornelli, utilizzate a scopo di corruzione. Nell'udienza preliminare del dicembre 2013, il Gup Paolo Andrea Taviano aveva chiesto la riformulazione dei capi di imputazione perchè non si capiva il nesso tra regalie e favori, tanto che non era neanche specificato a chi alcuni regali sarebbero stati fatti. Dubbi anche sulle «future consulenze» che sarebbero dovute essere affidate a Buzzelli dalla società di calcio Valle del Giovenco. La Stati fu arrestata insieme al padre e al convivente all'inizio del 2010. Le viene contestato anche l'aver indotto il governatore Gianni Chiodi e Vincenzo Spaziante, funzionario della Protezione civile, ad adoperarsi per far variare l'ordinanza del premier Silvio Berlusconi,al fine di far rientrare tra le società affidatarie di lavori per la ricostruzione anche Abruzzo Engineering. Secondo quanto ricostruito dalla Squadra mobile di Pescara il gruppo avrebbe premuto per fare assegnare ad Abruzzo Engineering una commissione da un milione e mezzo di euro per lavori post-terremoto. Gli imputati hanno sempre respinto con fermezza le accuse e si sono dichiarati estranei ai fatti.