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Data: 25/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le regionali in Abruzzo - La grillina Marcozzi «Dimezzo gli stipendi e finanzio le imprese» La candidata presidente: «Tetto di cinquemila euro lordi per i Consiglieri regionali. Invito Chiodi e D’Alfonso a copiarci»

CHIETI Lo stipendio mensile dei futuri consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle non supererà i 5 mila euro lordi. Ovvero sarà inferiore del 50% rispetto al tetto massimo di retribuzione per consigliere, pari ad 11 mila euro mensili lordi, fissato dalla legge regionale numero 40 del 10 agosto del 2010. I grillini si tagliano lo stipendio e invitano a fare lo stesso gli altri candidati alla poltrona di presidente, Gianni Chiodi e Luciano D’Alfonso. «Ci stanno scopiazzando per tante nostre proposte. Vediamo» attacca Sara Marcozzi, candidato presidente dei 5 Stelle «se saranno tanto coraggiosi da copiare anche questa. Noi crediamo in una politica a costo zero». I 5 Stelle sono passati già ai fatti sottoscrivendo un impegno che riduce della metà lo stipendio mensile. «Se andremo al governo della Regione faremo di più» annuncia Marcozzi, «dimezzando i compensi regionali a tutti gli eletti attraverso un’apposita legge. Il risparmio conseguito servirà a costituire un fondo di garanzia a sostegno della piccola e media impresa locale». Idee chiare che, se concretizzate, porteranno in dote numeri importanti. «Con il taglio del 50% dei costi dei politici abruzzesi la Regione risparmierebbe 2 milioni e 232 mila euro l’anno. Una somma che, nei cinque anni di mandato elettorato, regalerebbe un risparmio complessivo» aggiunge Marcozzi «pari ad 11 milioni e 160 mila euro». Un gruzzolo significativo e molto utile per salvaguardare il futuro delle piccole e medie imprese della regione, sempre più a rischio a causa di una crisi economica senza precedenti. «I soldi risparmiati confluiranno in un fondo destinato a sostenere le piccole e medie imprese. Si tratta di un fondo nato per supportare le imprese nell’accesso ai finanziamenti bancari che assicurerà il credito» spiega Marcozzi, «ingenerando un effetto moltiplicatore di finanziamenti attraverso la concessione di una garanzia pubblica». L’accesso al fondo sarà possibile solo se le imprese rispetteranno alcuni parametri. «Le aziende dovranno investire in attività utili per la collettività, come, ad esempio, il benessere sociale, ambientale, culturale, e il lavoro sostenibile. Inoltre» dice Marcozzi, «avranno l’obbligo di impegnarsi a mantenere la produzione in Abruzzo mentre tutti gli amministratori, soci e azionisti dell’impresa, non dovranno avere carichi pendenti per non aver pagato le tasse o per legami mafiosi. Non avranno finanziamenti neanche le aziende che svolgono attività con un impatto ambientale negativo e che operano nel gioco d’azzardo», conclude Marcozzi.

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