PESCARA «Sentiti gli organi nazionali, il presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, ha nominato Antonio Nardicchia, vice presidente regionale con delega ai rapporti con i Club. Sostituisce Riccardo Chiavaroli». Due righe di comunicato per liquidare Ricardo Chiavaroli, vice presidente abruzzese degli «azzurri» che appena sabato scorso si era autosospeso dall'incarico dirigenziale di partito dopo essersi ricandidato a consigliere regionale. La mossa di Chiavaroli si era presta a una duplice lettura: da una parte una lezione di stile dell'ex radicale e presidente della Gtm, dall'altra un messaggio subliminale (si fa per dire) allo stesso Pagano. Come dire: chi ha incarichi di vertice nel partito e si candida dobrebbe autosospendersi almeno fino al termine della campagna elettorale. Di più: dentro Forza Italia per qualche giorno c'è stato un comune sentire nei confronti di Pagano ai quali alcuni esponenti di peso chiedevano di seguire l'esempio di Chiavaroli. Ma il presidente non ne ha voluto sapere, tirando dritto, benché nel clan forzista più di uno si aspettava il bel gesto. Anzi, a cinque giorni di distanza dalla decisione del suo vice, lo ha sostituito con Nardicchia, 62 anni, insegnante, ex sindaco di Montebello di Bertona. Alcuni lo considerano un carneade della politica nonostante l'età, altri ritengono che la scelta di Nardicchia sia stata una sorta di vendetta semifredda di Pagano nei confronti di Chiavaroli che, autosospendendosi, lo ha messo spalle al muro. Fatto sta che Chiavaroli non si era dimesso, ma solo autosospeso, e che Pagano non ha atteso l'esito del voto per sostituirlo, a scanso di equivoci lo ha fatto cun un mese di anticipo. Fatto che, secondo altri esponenti «azzurri», va interpretato come uno sfregio allo stesso Chiavaroli. Che resta in silenzio al pari di Afredo Castiglione, che martedì aveva lodato il comportamento del vice presidente e censurato quello di Pagano, ma che ieri è rimasto in silenzio. Parla, invece, Lorenzo Sospiri, ricandidato a sua volta al Consiglio regionale, il quale si limita a far osservare che «in Alleanza nazionale c'erano delle regole e venivano rispettate». Vuol dire che in Forza Italia non funziona così? «Faccia lei, - aggiunge - io so soltanto che Chiavaroli si era solo autosospeso, non dimesso, ora prendo atto che è stato rimosso senza attendere neanche il risultato delle elezioni». Al di là dell'importanza del ruolo di vice presidente, l'unico che «paga» in questa vicenda è sempre Chiavaroli, il quale aveva così motivato la sua scelta: «L'impegno intenso e totalizzante di chi è candidato non è compatibile con quello altrettanto importante di dirigente regionale di partito, anche se in entrambi i casi, pur con modalità diversificate, si opera comunque per Forza Italia e per un obiettivo comune che è quello di vincere. D'altronde tale scelta è imposta di fatto non solo dal nostro statuto interno, ma soprattutto da considerazioni di buon senso politico. Sono certo che nelle prossime ore anche altri esponenti del vertice regionale di Forza Italia, al momento della formalizzazione delle candidature, agiranno di conseguenza, così da rendere ancora più efficace e trasparente la gestione politica e organizzativa del nostro movimento, anche in ossequio alle richieste dei nostri elettori e simpatizzanti». Infatti...