PESCARA. Il senatore abruzzese Antonio Razzi (Fi) querela il giovanissimo candidato sindaco di Montesilvano per il Movimento 5 Stelle, Manuel Anelli.
Anelli sarebbe colpevole di aver scritto in un comunicato sulle elezioni comunali, diffuso nei giorni scorsi e rilanciato dalla stampa locale, che «avere un finanziere candidato sindaco di Forza Italia (il riferimento era a Francesco Maragno, ndr) è come vedere Razzi ministro della Cultura».
Ad annunciare la querela, in una nota, è lo stesso Razzi.
Nel comunicato, Anelli, 22 anni, soffermandosi sul candidato sindaco del centrodestra Maragno, si chiedeva come faccia l'aspirante primo cittadino a «conciliare il suo 'ruolo di finanziere', uomo delle istituzioni e della legalità, rappresentando un partito il cui capo è un noto pregiudicato condannato in via definitiva per evasione fiscale». Poi il paragone con Razzi.
«Se questo giovanotto andasse a lavorare in fabbrica, piuttosto che offendere in maniera gratuita - osserva il senatore - probabilmente ne guadagnerebbe in credibilità. All' età sua già avevo la responsabilità di un intero reparto nell' azienda tessile svizzera che mi accolse da semplice operaio emigrante a 17 anni. Quella scuola, il caro giovanotto lo ignora, mi ha forgiato il carattere e mi ha insegnato l'umiltà e le buone maniere. Questi sono requisiti fondamentali per presentarsi alla cittadinanza in maniera ortodossa. E' questa un'altra stella del M5S?», si chiede Razzi.
ANELLI: «FATTI I FATTI TUOI»
«Razzi, te lo dico da amico, fatti gli affari tuoi», gli ha replicato Anelli. «Offendere e ledere la mia immagine dicendo che io non sono un lavoratore, quando sono un laureando che si laureerà in tempo ed in anticipo entro il 2014 - dice all'Ansa il candidato sindaco 22enne -, vuol dire offendere tutti coloro che studiano, cosa che, forse, anche Razzi avrebbe dovuto fare».
«Se questa è la caratura politica del centrodestra che si nasconde dietro il presunto onorevole Razzi - aggiunge Anelli - il centrodestra è alla frutta. Forse agendo in questa maniera pensano di intimidirmi, ma non fanno altro che sbattere contro un muro».
Anche il deputato Andrea Colletti (M5S) ha commentato (via Facebook) il duello a distanza tra i due: «per la serie "non ci facciamo mancare mai nulla". Forse Razzi si era sbagliato a leggere ed aveva letto Ministro della Coltura!»