PESCARA I rilievi della Sidra sul porto commerciale di Pescara sono conclusi. I risultati riveleranno il perché dell'arenamento della nave Galatea di martedì mattina. La Sidra ha lavorato per conto del provveditorato alle opere pubbliche, ed i rilievi batimetrici si sono conclusi nella serata di mercoledì dopo che nella giornata di martedì erano stati gli uomini della Capitaneria ad effettuare i propri calcoli. La fine delle operazioni è stata confermata dalla Direzione marittima Abruzzo-Molise di Pescara. «I tecnici stanno ora elaborando i dati», ha spiegato il comandante Luciano Pozzolano, «che dovranno essere riportati sulle carte. In base a questi dati capiremo le cause di quello che è accaduto l'altro giorno. Contiamo di avere a disposizione i risultati delle rilevazioni entro le prossime 24-48 ore». Oltre alle cause dell'incidente, che per fortuna si è concluso senza danni per la nave e per l'equipaggio, Pozzolano dovrà decidere se e in quale misura firmare una nuova e più restrittiva ordinanza per l'ingresso e l'uscita delle imbarcazioni dallo scalo pescarese. Quel che si sa fino ad ora è che sulla destra dell'imbocco è presente un grosso dosso che riduce il fondale a 4 metri, profondità insufficiente per imbarcazioni come la Galatea, che a pieno carico devono disporre di un fondale profondo almeno mezzo metro in più. Il fatto che la nave sia stata bloccata dalla sabbia ha fatto in modo che non riportasse danni, ma che potesse riprendere subito il largo e partire alla volta di Venezia, evitando una nuova manovra all'interno del porto commerciale che sarebbe stata rischiosa. Certo, l'incidente di quattro giorni fa suona un po' come una beffa, soprattutto a fronte dei soldi spesi per dragare dai fanghi tutta quell'area, lavori durati 14 mesi, conclusi da due è costati 15 milioni di euro. Gli operatori del porto ritengono, quindi, auspicabile un intervento che possa risolvere il problema definitivamente, perché, al momento, ogni mareggiata proveniente da nord permette alla sabbia di entrare nel porto, e quindi al fondale di tornare alle proprie condizioni di criticità.