MILANO Mauro Moretti si congeda dalla guida delle Ferrovie dello Stato (Fs) con un piano industriale ambizioso per finanziare il quale ricorre anche a un collocamento privato. Presto rastrellerà 150 milioni da un paio di investitori istituzionali e la somma servirà a finanziare il piano al 2015, presentato il 25 marzo scorso a Milano, con particolare riguardo l’Alta Velocità. L’emissione del nuovo bond è stato deciso dal cda dell’ente ferroviario controllato al 100% dal Tesoro, presieduto da Lamberto Cardia, nel corso della riunione del 3 aprile scorso, durata 23 minuti (dalle 9,55 alle 10,18). Dal verbale del board redatto dal notaio Paolo Cavallini, si ricavano i dettagli dell’operazione finanziaria. Moretti ha modificato la precedente delibera del 24 ottobre 2013 che prevedeva l’emissione di due prestiti obbligazionari per l’importo complessivo di 750 milioni, assunta nell’ambito del Programma Medium Term Notes da complessivi 4,5 miliardi varato a febbraio 2011.
L’emissione da 750 milioni è articolata in due tranche. La prima (punto A) è stata emessa e collocata per 600 milioni. «Il prestito di cui al punto B - si legge nel verbale - non è stato ancora emesso: a seguito di variazioni dipendenti dal mercato che incidono principalmente sulla durata e sul tasso di interesse si propone, pertanto, di procedere alla revoca della delibera in ordine al punto B». Questa tranche avrebbe dovuto essere piazzata presso «singoli investitori istituzionali» all’interno di una sorta di asta. Moretti si è fatto autorizzare il lancio di un bond da 150 milioni «con modalità e termini parzialmente diversi». Le obbligazioni saranno a tasso fisso, in una o più tranches, non convertibili e non subordinate. L’offerta sarà «un collocamento a investitori istituzionali mediante collocamento privato (c.d private placement».
LE COMMISSIONI
Questo significa che le banche incaricate da Fs per raccogliere la somma individueranno 1-2 controparti istituzionali, in forma appunto privata, e concorderanno il prezzo. Il valore nominale non deve essere inferiore a 100 mila euro per ciascuna obbligazione con una durata non superiore a cinque anni e un tasso fisso, non superiore al 2,20%. Il rimborso è previsto in un’unica soluzione, a scadenza. Commissioni di collocamento non superiori a 15 punti base. Il ricorso al prestito «permette di finanziare i programmi di sviluppo del gruppo, con particolare riferimento agli investimenti nel settore dell’infrastruttura Av/Ac - Alta Velocità e Alta Contabilità, ndr - e del materiale rotabile».
Finora Fs ha emesso bond collocati in private placement tutti sottoscritti da Eurofima, la finanziaria di Basilea specializzata nel finanziamento di materiale ferroviario. Moretti si accinge a scendere da Fs ormai completamente risanate «pronte per la quotazione» come ha detto il top manager presentando il nuovo piano. Il gruppo ha messo in cantiere 24 miliardi di investimenti nei prossimi quattro anni, di cui 8 in autofinanziamento. Una svolta visto che nel 2006 le Ferrovie perdevano 2,1 miliardi e nel 2013 hanno chiuso con un utile di 440 milioni.