L’AQUILA Martedì ci sarà la presentazione dei voli estivi che collegheranno l’aeroporto di Preturo con una località che fino ad allora rimane top secret. Non è un segreto, invece, il nuovo regalo che la Giunta comunale ha preparato per la società di gestione dello scalo, la Xpress, che ancora non sembra essere pronto per rispettare gli standard previsti dall’Ente nazionale per l’aviazione civile. Già, perché nel progetto approvato dall’Esecutivo, infatti, si parla opere per l’adeguamento ed efficientamento del sedime aeroportuale: uno scherzo da 45mila euro, di cui 33 mila per pagare gli espropri dei terreni su cui realizzare i lavori, in parte appartenenti a cittadini privati ed in parte ricadenti su aree gravate da uso civico.
Secondo quanto previsto dal documento approvato, che dovrà superare l’esame in commissione prima dell’approvazione definitiva in Consiglio comunale, i lavori sono necessari per adeguarsi alle prescrizioni Enac a cui il gestore, pur entrare in attività, aveva chiesto una «esenzione temporanea per la conformità dell’area di fine pista». Una deroga i cui termini sono scaduti da tempo e a cui è necessario porre rimedio per poter pensare di far decollare, realmente, dei voli nella stagione estiva ormai alle porte.
In sostanza si sta pensando a quali rotte aprire da e per il capoluogo quando in realtà la pista d’atterraggio è ancora priva degli adeguamenti prescritti dall’Enac, nella parte compresa tra il parcheggio e l’hangar, dove verrà ampliato il sedime aeroportuale. A questo si aggiunge anche la variazione urbanistica necessaria, come riportato nella delibera, «diretta a rendere compatibile il progetto con prescrizioni vigenti in materia e il mutamento di destinazione d’uso dei terreni agricoli gravati di uso civico».
Una nuova variante al Piano regolatore, insomma, vecchio di trent’anni ma al quale si può fare un’eccezione, visto che si tratta dell’aeroporto su cui il Comune ha già investito oltre quattro milioni di fondi pubblici nel corso degli anni, come ribadito a febbraio dall’assessore con delega specifica Emanuela Iorio. Che saranno mai, devono aver pensato quelli della maggioranza guidata da Massimo Cialente, altri 45 mila per far decollare una struttura in cui finora è atterrato solamente il volo dimostrativo partito a dicembre da Ciampino, con ore di ritardo, e su cui sta indagando la magistratura, che vuole fare luce sulle procedure messe in atto per l’affidamento ventennale alla Xpress che non ha mai nascosto di voler puntare anche su attività “collaterali” per animare lo scalo. Come un outlet o un polo fieristico (nonostante siano chiaramente vietate dalle norme tecniche di attuazione del Piano regolatore). Magari con la variante approvata in Giunta il progetto del centro commerciale potrebbe essere più vicino. Ai consiglieri, in Commissione territorio ed in Consiglio dopo aver preso visione del progetto, spetterà l’ultima parola.
Speranze, illusioni di una struttura che ha poche ragioni di esistere. L’unico aeroporto in Abruzzo su cui puntare è quello di Pescara, raccordo di un’intera regione. E i viaggiatori aquilani possono gravitare anche sulle strutture aeroportuali di Roma, Ciampino e Fiumicino. Difficile immaginare, di conseguenza che possano esserci voli di linea dallo scalo di Preturo anche tenendo in considerazione le difficili condizioni climatiche che vedono nei mesi invernali problematica l’intera attività. Questo rappresenta sicuramente un ultimo disperato tentativo di dar vita alle attività di volo dopo i precedenti aborti. Se neanche questa volta si riuscirà a creare un’attività capace di non chiudere i bilanci con grosse perdite bisognerà cominciare a capire come riconvertire l’intera area. Ma questa è un’altra storia.