Ancora una variante in vista al piano regolatore vigente, per consentire l’allungamento della pista dell’aeroporto dei Parchi (nella foto). Un altro blitz urbanistico che arriva mentre è in gestazione il nuovo piano regolatore del capoluogo. La decisione, più o meno obbligata, è stata discussa in una recente riunione di maggioranza, disertata una volta avviata la discussione sull’argomento dal consigliere green di Rifondazione Enrico Perilli, che continua a non condividere l’urbanistica dell’improvvisazione. I nuovi lavori all’aeroporto, contemplati da una delibera di giunta approvata il 17 aprile, costeranno al Comune circa 46 mila euro. Qualcuno teme che l’atto possa essere un cavallo di Troia, che, insomma, con la scusa della pista si prepari invece il terreno per la realizzazione del centro commerciale «Lo zafferano rosso» previsto dall’offerta tecnica del gestore dello scalo Xpress. C’è poi un altro fatto singolare: mentre il gestore si prepara al grande annuncio dei voli estivi, la pista a oggi non è ancora pronta per decolli e atterraggi e l’Enac scalpita. L’area da dover ampliare è quella che si trova «in prossimità dell’area parcheggio e hangar». Riguardo l’intervento, si parla di «ambito polifunzionale rispetto alle opportunità presenti e future», chiara apertura alla possibilità di realizzare altro oltre alla pista. I terreni sui quali insiste l’area di fine pista ricadono anche in una zona agricola. Per questo motivo la realizzazione dei lavori richiede necessariamente una variante urbanistica «diretta a rendere compatibile il progetto con le prescrizioni vigenti in materia e il mutamento di destinazione d’uso dei terreni», senza chiarire però quale sarà la nuova destinazione d’uso. Dei 45.889 euro necessari all’intervento, circa 34 mila serviranno per effettuare gli espropri, mentre i restanti 12 mila saranno utilizzati per la realizzazione dei lavori di ampliamento. Soldi che si aggiungono ad altre risorse spese dall’amministrazione per lo scalo, circa 1,2 milioni in totale: 600 mila euro in tre anni per lo start-up, altrettanti per la rimozione e la ricostruzione dell’hangar, 33 mila per l’acquisto di apparecchiature di sicurezza e controllo e 10 mila per la comunicazione.