PESCARA E di politica e famiglia si parla anche in casa Rifondazione comunista. È qui che il nome di Maurizio Acerbo – ex deputato, consigliere regionale uscente e oggi candidato alla presidenza della Regione – si interseca con quello della cognata, Loredana Di Paola, candidata a sindaco di Pescara, con un colpo in extremis che all’interno del partito non è piaciuto a tutti. «Acerbo forse non mi ha candidato perché non sono suo cognato», è stato ad esempio l’immediato commento velenoso di Fausto Di Nisio, consigliere comunale di Pescara uscente, che si è visto sfilare la candidatura all’ultimo momento. Loredana Di Paola, oltre ad essere la sorella della moglie di Acerbo, è una ferrata ambientalista. Ha fatto della filovia in corso di ultimazione a Pescara una sua battaglia. È stata con l’associazione Marelibero, è entrata nel Wwf, partecipa alle iniziative del Forum dell’Acqua. «Con Rifondazione comunista non ho mai avuto rapporti diretti, anche se sono simpatizzante e ho sempre votato per questo partito», ha detto in un’intervista al Centro. E allora come mai l’assemblea ha deciso all’unanimità di candidarla? «Sono stata votata a larga maggioranza. Aveva espresso la sua disponibilità anche Fausto Di Nisio, ma poi ha rinunciato. Sono stata scelta perché io sarei più rappresentativa». «La mia candidatura», ha ribattuto Di Nisio, «era considerata la migliore anche da Alternativa politica, che fa capo a Giulietto Chiesa. Rifondazione da partito che costruisce un percorso alternativo a sinistra, si è trasformato in Abruzzo in partito autocratico con le scelte imposte da Acerbo. Questo metodo è pessimo».