PESCARA Nove candidati a sindaco, ventuno liste e quasi settecento candidati in corsa per 32 posti in consiglio. Fino ad oggi erano 40. Ecco i numeri delle prossime elezioni comunali che si svolgeranno il 25 maggio. Ieri, è stata completata la presentazione delle liste. Alle 12 è scaduto il termine per consegnarle, ma l’ufficio del segretario generale ha continuato a lavorare ininterrottamente fino alle 18. Confermata la presenza di nove candidati sindaci. L’uscente Luigi Albore Mascia si presenta con tre partiti, Forza Italia, Pescara futura e Fratelli d’Italia-An. Sono invece quattro le liste che appoggiano il presidente della Provincia Guerino Testa: Nuovo centrodestra, Pescara in Testa, Rinascita popolare, Udc. Sono addirittura sei le liste che sostengono il consigliere del Pd, ora candidato sindaco del centrosinistra Marco Alessandrini: Pd, Persone comuni per Pescara, Pescara insieme bene comune, Sel, Scegli Pescara-Lista Teodoro, Liberali-Centro democratico-Popolari per Pescara. Sono tre, invece, quelle portate dal presidente del consiglio comunale, ora candidato a sindaco, Roberto De Camillis: De Camillis sindaco, Progetto Pescara e Difendere Pescara. Si fermano a una sola lista gli altri candidati. L’ambientalista Loredana Di Paola, con la lista rosso-verde di Rifondazione comunista chiamata L’altra città; il consigliere comunale Florio Corneli, con Pescara a colori-Abruzzo civico; l’ex assessore Udc Vincenzo Serraiocco, con Serraiocco sindaco; l’avvocato Alessio Di Carlo, con La grande Pescara; la psicologa Enrica Sabatini, con il Movimento 5 Stelle. Sono circa 670 i candidati al consiglio, contro i quasi 800 di cinque anni fa. Il numero è sceso, perché sono stati ridotti i posti in consiglio. E se nella lista di Pescara Futura, che appoggia il candidato sindaco Albore Mascia, presentata ieri mattina nel comitato elettorale di via Carducci, in testa c’è Carlo Masci, che si dimetterebbe nel caso in cui fosse confermato assessore alle Regione, in quella del Nuovo centrodestra, illustrata ieri dal candidato sindaco Guerino Testa non c’è, come s’era vociferato, la presenza del coordinatore regionale dell’Ncd, Federica Chiavaroli. «È la dimostrazione», ha spiegato Testa, «che abbiamo dato spazio al rinnovamento». «Istituzionale» Pescara Futura che schiera, tra i primi sette, tutti amministratori o consiglieri uscenti. Si va dallo stesso Masci, assessore regionale e consigliere comunale, al vice sindaco Berardino Fiorilli, per arrivare ad Amedeo Volpe, Marco Mambella, Mariagrazia Palusci, Michele Di Marco e Manuela Peschi: chi assessore, chi consigliere comunale e chi consigliere di circoscrizione. Per il resto (12 le donne), perlopiù impiegati e professionisti, con un’età media di 45 anni. C’è Gianluca Monaco, che anni fa aveva proposto, come moneta alternativa all’euro le «Spighe». Più «civica», invece, la lista del partito politico Ncd, che propone i candidati in ordine alfabetico, senza amministratori uscenti, e con i cinque più giovani consiglieri comunali della passata consiliatura (Roberto Carota, Alfredo Cremonese, Massimo Pastore, Andrea Salvati e Livio Marinucci). Tra i nomi più noti, Barbara Briolini, che nel 2012 collaborò con la giunta comunale uscente per Pescara città europea dello sport, in una lista composta da 14 donne. A sostegno, invece, della candidatura di Alessandrini sindaco, per il centrosinistra, ieri è stata presentata anche la lista Pescara insieme bene comune, una delle sei, oltre al Partito democratico, che gli tireranno la volata alle amministrative. Trentadue candidati (12 donne), con il più anziano, Bartolomeo Camiscioni, coordinatore di Libertà e giustizia Pescara-Abruzzo, che ha 75 anni; mentre Edoardo Di Paolo, studente universitario, è il più giovane, con 24 anni. E Camicioni è anche l’unico candidato della lista ad occuparsi attivamente di politica, oltre ad Antonio Di Girolamo, ex consigliere comunale; mentre gli altri provengono dal mondo delle professioni, dell’insegnamento e della cultura. Come Giovanna Di Lello, ideatrice del premio letterario John Fante di Torricella Peligna. Ma ieri è stata anche la giornata delle polemiche tra Masci e Testa. Al primo, che ha chiesto un patto per il ballottaggio tra le forze del centrodestra, prima del 25 maggio, ha replicato il secondo. «Io, a differenza di altri, rimango ancorato al centrodestra», ha risposto Testa, mentre Federica Chiavaroli ha chiesto al presidente della Regione Gianni Chiodi di presiedere ad un incontro «tra Testa e Mascia, affinché si stringano la mano».